Utilizzando il nome dell’ONU a Ginevra si è svolta una conferenza ucrainofobica. Ma lo sanno all’ONU?
La conferenza “L’Ucraina. Maidan. Odesa. Due anni dopo” presentata dai media russi come una “conferenza dell’ONU” in realtà c’entra molto e molto poco con la stimata organizzazione internazionale. Nonostante si fosse svolta in pompa magna all’interno del bellissimo edificio del Palazzo delle Nazioni a Ginevra.
Utilizzando il brand dell’organizzazione nello Statuto della quale nel 1945 è stato dichiarato il rispetto verso tutte le nazioni e etnie, e il ruolo della quale è di contribuire alla pace e tolleranza tra i popoli, hanno svolto un evento che fomenta l’odio nei confronto di una grossa nazione europea, quella ucraina. Con quale diritto e dal nome di quale organizzazione internazionale gli speaker di tale discussione diffondevano le menzogne riguardo all’Ucraina, e il moderatore vendeva apertamente nella hall le foto spaventose dal palazzo dei Sindacati di Odessa?
Sinceramente parlando non credevo fosse possibile. Ma tutto quello che ho scoperto in merito agli organizzatori dell’evento cercando le informazioni nelle fonti aperte ha spiegato tutto.
Dunque, l’organizzatore della “conferenza dell’ONU” è stata una tale Human Rights Agency (in francese Agence pour les Droits de l'homme, ADH), la quale nel suo sito (https://en.humanrightsagency.com/?page_id=308) ha la seguente modesta descrizione: in Special Consultative Status with the Economic and Social council of the United Nations (ECOSOC). Che cose questo status consultativo? Social council of the United Nations (ECOSOC) – Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite fu fondato nel 1945 dallo Statuto dell’ONU, come uno dei sei organi principali dell’ONU. Secondo la descrizione nel sito dell’Organizzazione, è “un forum globale unico per lo svolgimento del dialogo produttivo tra i politici, i parlamentari, gli scienziati, i fondi, le imprese, i giovani e più di 3200 organizzazioni non governative registrate”. Qui c’è la lista lunga delle organizzazioni non governative con le quali l’ECOSOC collabora (https://csonet.org/content/documents/E-2014-INF-5%20Issued.pdf). Qui troviamo alcune migliaia delle organizzazioni non governative, incluse quelle ucraine. Nell’elenco delle organizzazione con lo speciale status consultativo (Special consultative status) non c’è Human Rights Agency. I difensori dei diritti umani delle altre organizzazioni dell’ONU a Ginevra ci hanno aiutato a capire tutto ciò. Davvero, questa Agenzia esistente dal 2011 ha ricevuto lo status consultativo presso l’ONU nel 2015, per questo motivo non è stata inclusa nell’elenco pubblicato nel 2014. Ma non è la cosa più importante. I difensori dei diritti umani a Ginevra non hanno mai sentito parlare di Human Rights Agency. Ciò si spiega molto facilmente. Ecco il link https://esango.un.org/civilsociety/displayConsultativeStatusSearch.do?method=redefine dove potete trovare questa organizzazione. Cliccando a destra su Colsultative Status potete vedere che hanno ottenuto questo status nel 2015. Dopo clicchiamo la lista degli eventi (Meeting Partecipation) e vediamo che esso è vuoto: “Your organization has not participated in any meetings».
Formalmente le organizzazioni con lo status consultativo hanno diritto di svolgere i propri eventi nei locali dell’ONU. Per questo è chiaro il motivo per cui hanno svolto la loro conferenza nel Palazzo delle Nazioni. Ma ciò non significa che questo evento può essere chiamato una “conferenza dell’ONU”. Non è escluso che l’agenzia abbia richiesto lo status esclusivamente per poter svolgere le proprie “conferenze” con tale pompa magna. Il sito di questa agenzia dei diritti umani conferma tale ipotesi. Le organizzazioni non governative devono pubblicare i rapporti annuali della propria attività. Ma purtroppo, nella sezione Reports sotto le foto colorite troverete sempre la stessa frase strana in lingua latina Eros mediocrem ius no, cum te homero lobortis neglegentur. Comunque, sul sito mancano non solo i rapporti ma anche le informazioni riguardanti i fondatori dell’organizzazione. Sul sito dell’agenzia non c’è nessun informazione. Però, la potete trovare sul sito del Foglio ufficiale svizzero di commercio https://www.fosc.ch/shabforms/servlet/Search?EID=7&DOCID=2408467. Risulta che fino a poco tempo fa i fondatori di questa Human Rights Agency erano Bassirzadeh Esmaeil e Madani Shamami Akram. Ma ora loro «ne sont plus membres du comité; leurs pouvoirs sont radiés» (non sono più i membri della direzione; sono stati rimossi dall’incarico). Mentre “Forotan Bagha Amir, jusqu'ici secrétaire général, reste seul membre et continue à signer individuellement” (Forotan Bagha Amir, è segretario generale, rimane l’unico membro e firmatario individuale).
Lo stesso Forotan Bagha Amir era segnato come moderatore nell’annuncio della “conferenza dell’ONU” ucrainofobica. Quest’uomo ha una ricca biografia, quando ha fato parte di un’altra organizzazione della difesa dei diritti umani Global Network for Rights and Development (GNDR) https://gnrd.net/seemore.php?id=958. Registrata a Stavanger (Norvegia) ha le filiali in Giordania, Spagna, Belgio, Emirati Arabi e … Svizzera, nella stessa Ginevra, a giudicare dalle mappe di Google la loro sede si trova a 6-7 minuti di macchina dalla sede di ADH. Questa organizzazione ha una cattiva reputazione, la sua attività è accompagnata da accuse dei crimini penali gravi. Un anno fa la polizia norvegese ha fermato il suo dirigente, un norvegese delle origini palestinesi Loai Deeb con l’accusa di riciclaggio del denaro e l’appropriazione indebita dei beni. I media israeliani sospettano che i membri del GNDR con la scusa dell’attività della difesa dei diritti dell’uomo in realtà si occupano dello spionaggio.
Ecco cosa ha scritto riguardo al GNDR nel 2015 l’influente blogger americano Elder of Ziyon: “This "human rights NGO" is a scam - a scam that has fooled the EU, the UN and many NGOs” – “Questa ONG per i diritti umani è una truffa – una truffa che ha ingannato l’UE, l’ONU e tante ONG” (https://elderofziyon.blogspot.com/2015/06/mahmoud-abbas-and-potemkin-ngo.html). E poi la ciliegina sulla torta. Sì, GNDR anche essa è un’organizzazione non governativa con lo status speciale presso lo stesso ECOSOC!
E per quel che riguarda Forotan Bagha Amir? Nel suo caso è tutto prevedibile. Lui è vicino al partito politico Egalite et Reconsilliation (analogo dell’organizzazione russa di Kuginyan “Essenza del Tempo”) e all’antisemita Dieudonné. Qui Amir Forotan difende Dieudonné (umorista francese che deride lo Shoah) https://www.egaliteetreconciliation.fr/Liberte-d-expression-en-danger-23058.html durante un dibattito in merito al divieto di esibirsi a Nyon (Svizzera) a Dieudonné.
Ecco il commento del Coordination Intercommunautaire contre l’Antisémitisme e la Diffamation (CICAD) riguardo ad un evento dell’ADH, dove Amir Forotan ha organizzato la partecipazione di uno degli antisemiti vicino a Dieudonné: https://cicad.ch/en/node/18502
Dietro le quinte della “conferenza dell’ONU” sono stati presentati due libri. Uno, pubblicato non si sa da chi e portato da Odesa, si poteva avere una copia gratis, per quel altro (autore Xavier Moreau) chiedevano 20 franchi. Entrambi i libri è la raccolta di menzogne sull’Ucraina e sugli eventi del 2 maggio a Odesa, contenenti le foto spaventose del Palazzo dei Sindacati le quali già da due anni usa la propaganda russa al fine di fomentare l’odio nei confronti dell’Ucraina. La tragedia di Odessa, diventata per la maggioranza dei suoi abitanti un vero trauma, nel Palazzo delle Nazioni dell’ONU è stata venduta in vari modi.
Agli abitanti di Odesa pronti a fornire ai partecipanti della “conferenza” un’altra verità riguardo al 2 maggio, basata sui fatti e non sulle supposizioni e speculazioni politiche, non hanno praticamente dato la possibilità di parlare, permettendo a loro solo di fare le domande. Nonostante l’analisi obbiettiva e imparziale degli eventi del 2 maggio, confermata dal rapporto di International Advisory Panel del Consiglio Europeo, dimostra: se gli attivisti di Euromaidan non fossero stati attaccati da parte della “Ronda di Odesa”, della quale faceva parte anche il figlio di una delle due relatrici di Odesa nella “conferenza” – Machulko Yevhen, non si sarebbero susseguiti né gli scontri nel centro della città e la morte di 6 persone causate dalle armi da fuoco, né l’incendio nel Palazzo dei Sindacati e la morte di altre 42 persone. Viktoria Machulko (madre di Yevhen) afferma che il suo figlio era il membro dell’unità “Kozatske”, facente parte dell’organizzazione “Cosacchi ortodossi” (qui trovate il suo racconto di questi eventi ai membri della commissione parlamentare della Verkhovna Rada https://rodnik.pw/2015/850.html).
Tuttavia, in questo suo racconto c’è un’incongruenza: i “Cosacchi ortodossi” e la loro unità speciale “Kozatske” non si occupava della tutela dell’ordine pubblico il 2 maggio del 2014 per un semplice motivo - “Kozatske” non era registrato come una formazione per la tutela dell’ordine pubblico. Ecco la risposta alla nostra richiesta del Dipartimento regionale degli affari interni:
Yevhen Machulko fin dall’inizio era un sospettato nel procedimento penale (il “Gruppo del 2 maggio” ha in possesso i documenti che lo confermano), il quale oggi è in corso nel tribunale Malynivskyi. Però, tra gli imputati non lo vedrete. In un certo momento dell’indagine per un motivo misterioso Yevhen Machulko si è vaporizzato dai materiali del caso.
Comunque, durante la “conferenza” hanno preferito di evitare di discutere le cause scatenanti della tragedia e chi ne è il responsabile. Perché questa verità è troppo scomoda per gli organizzatori dell’evento – i veri ucrainofobici e antisemiti. E poi questa verità è scomoda anche a Viktoria Machulko, la quale con il confort (chi è che la finanzia?) gira i paesi europei, racconta le menzogne riguardo agli eventi del 2 maggio e distribuisce un libro pubblicato da non si sa chi, pieno di fatti non confermati e semplicemente di bugie. Perché un bel giorno qualcuno dei parenti delle vittime del 2 maggio potrebbe farle la domanda: “Dov’è tuo figlio, mamma Viktoria?”
Tetiana Herasymova
Fonte: https://2maygroup.blogspot.it/2016/03/blog-post_25.html
Traduzione di Dana Kuchmash