Un report veloce della serata: Ucraina, una crisi europea

Di Gianni Paolo Lucarelli

Faccio un report veloce della serata /incontro: Ucraina, una crisi europea

L'incontro è stato organizzato da ACLI, con una partecipazione speciale di Evgeny Utkin e di Matteo Verda, avvenuto venerdì, il 30 gennaio 2015, a Cernusco S/N.

La sala man mano che Evgeny Utkin parlava andava piano piano riempendosi; una cinquantina di persone c’erano tutte, la fascia di età era sugli oltre i cinquantenni, ma non mancavano gruppetti giovanili.
Mr. Utkin prende parola ed illustra la situazione, forse capendo che in sala potevano esserci sostenitori ucraini, ha cercato di moderare parole e termini.
Inizia con una frase moderata e speranzosa: “dobbiamo essere meno complici della propaganda”,  forse intendeva della propaganda occidentale e filo ucraina… Perché se ha iniziato bene ha proseguito decisamente male… Ma poteva essere il peggio al dire il vero.
Ha parlato tutto per ben un’oretta abbondante SENZA ESSERE MAI INTERROTTO (MAI).

È partito dai riferimenti recenti del nazismo e sulla liberazione dei campi di “Auschwitz “ironizzando sull’Unione sovietica - Ucraina e Russia. Qui poteva esserci un’interruzione,  domandando, che proprio Putin deve decidersi se quando vinceva si era Russi oppure quando si commettevano atrocità contro l’umanità si era Sovietici?

Poi si addentra ai temi del conflitto, sottolineando che lo Stato Maggiore dell’esercito ucraino ha dichiarato, che non ci sono i soldati russi in Ucraina, e noi appunto siamo strumentalizzati dall’occidente nel pensarlo… Anche qui poteva esserci un’interruzione facendo l’osservazione, che un esercito regolare non c’è, ma questo conflitto lo possiamo definire asimmetrico, e che gli uomini e i mezzi russi in Ucraina sono veramente in una situazione imbarazzante da giustificare per qualsiasi nazione non coinvolta nel conflitto…

Incomincia un riassunto deplorevole e ignorante sugli eventi che hanno portato al Maidan, classificandolo come un elemento isolato nella capitale, sottintendendo la lunga mano di Usa ed Europa degli eventi; dimenticandosi invece di dire, che coinvolse in maniera generale tutte le grandi città con movimenti di Maidan e di Anti-Maidan, e che a Kiev si era avuta la concentrazione maggiore… Ovviamente ha saltato completamente di riferire almeno le finalità preposte dal Movimento di Maidan…

Precisa che il governo di Yanukovych è stato regolarmente e democraticamente eletto (rispetto al nostro italiano), e che non è mai stato pro-russo (strano che sia scappato in Russia, si sarebbe potuto replicare).
Yanukovych era stato costretto a scegliere tra l’Europa e la Russia. Sinceramente era più pressato nell’entrare nell’unione doganale di Putin, solo 3 mesi prima ci fu una guerra economica tra Russia ed Ucraina, ma di questo Giulietto Chiesa, suo amichetto, forse non era informato… E avendo accettato la proposta di Putin per un abbassamento del prezzo del gas aveva rifiutato…
Precisiamo… Yanukovich fu pressato, ma non si decideva poiché stava valutando, che cosa ci avrebbe guadagnato personalmente lui ed il suo entourage.

Ripercorre velocemente gli ultimi giorni del Maidan, ovviamente facendo apparire come vittima sacrificale Mr. Yanukovych. Addirittura non evidenzia che scappò e si riparò in Russia, ma lui come eroe si dimise per il bene del popolo.
Qui poteva essere interrotto un'altra volta… perché il termometro era già salito…

Si passa alla Crimea, evidenziando più volte il dato del 90% di consensi della “popolazione” per l’adesione alla Russia. Il 90% di che? Si poteva accennare, che ci è stato un colpo di stato vero a Simferopoli, che sono giunti dal nulla gli Omini Verdi, che non c’è stata la possibilità di contraddittorio e dolcis in fundu il nuovo presidente era, ed è niente meno, che Mr. Goblin Aksyonov (a fine serata ho posto la domanda come giudicava, che proprio Putin nomina un vero delinquente? Ha glissato la risposta ovviamente).
Ovviamente si tralascia, che la Duma il 01 Marzo con una votazione di fatto dichiarava guerra all’Ucraina o quantomeno ad un’autorizzazione di un intervento militare nell’Ucraina.
Raccontar in maniera superficiale e cauta gli eventi del 02 Maggio ad Odesa.
Sottolinea che la Russa non vuole annettere il Donbas, che anche lì ci sono state comunque delle votazioni, smentisce che la Russia sta intervenendo militarmente in Ucraina, tirando delle stoccate verso gli Usa ed Europa, e che dell’Ucraina non frega niente a nessuno (parole sue) e che farebbe bene a stare nella sfera ex sovietica.

Colpevolizza l’esercito ucraino per l’abbattimento del Boeing, e che bombardano i civili. E tutto questo è che gli Usa vogliono portare la Russia nella Terza Guerra Mondiale, ma la Russia vuole la pace. Sfuma, per finire, sull’incontro di Minsk che gli stessi ucraini volevano evitare in modo tale da prender tempo, che a Debal’tseve si concludeva la mattanza dell’esercito ucraino da parte dei terroristi in modo tale che l’Occidente si sarebbe commosso per un intervento militare. Conclude proprio in maniera opposta di come aveva fatto in premessa “dobbiamo essere meno complici della propaganda”.

L’intervento del esperto in materie energetiche Sig. Matteo Verda, ricercatore associato dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, è stato abbastanza fluido e concreto. L’importanza del gas in Italia e della sua forte dipendenza dalla Russia, sebbene stia cercando di differenziare i fornitori, illustra la rete di approvvigionamento del gas in Europa, in Italia, parla in maniera vaga delle guerre del gas tra la Russia e l’Ucraina; parla del debito pubblico, che Yanukovich ha venduto alla Russia e di un debito arretrato conteso, sottintendendo che tali somme sono in scadenza e devono essere saldate, da chi?

Scalfisce le mire espansionistiche di Gazprom e delle pressioni per l’acquisto della rete distributiva europea di Naftogaz. Ovviamente, non so se avesse glissato oppure non è a conoscenza, che proprio le guerre del gas sono derivate dall’ostinazione del governo ucraino a non cedere la rete a Gazprom.
Si parla del North Stream e del South Stream (su questo gentilmente ad una mia domanda fatta mi ha risposto e confermato, che il North Stream nasceva da un’esigenza reale ed economica. South Stream invece era più geopolitica nel mettere nell’angolo l’Ucraina ed escluderla da qualsiasi mire europeistiche).
Ha concluso in modo intelligente e professionale analizzando, che l’Ucraina dipende molto dal petrolio, da un sistema industriale di alimentazione energetica arretrata, e anche dal fatto, che il sistema di isolamento delle abitazioni civili non era ben garantito (su questo punto ho dei dubbi, ma poteva starci a fine serata).

La serata si è conclusa in malo modo, è la prima volta che partecipavo ad un dibattito puro in diretta. La vicenda mi ha entusiasmato, e mi son detto se è tutto qui ciò che portano nel loro mulino, beh posso dire, che la loro propaganda è fatta di paglia, mi aspettavo una propaganda più difficile da abbattere, più solida, invece sono cose ormai stralette, confrontate e demolite.
Peccato o per fortuna dipende dai punti di vista, non si sia riusciti a porre un dibatto e confronto civile.
Purtroppo occorre fare molti di questi incontri, che sebbene ci sia gente convinta nel torto o nello sbagliato, c'è molta gente confusa.
Che dire... Oltre al ricercare il soldato russo nel Donbas occorre confrontarsi proprio sul terreno con la gente, non una sorta di lavoro porta a porta, ma di quartiere in quartiere, comunità e comunità…