Separatismo nella regione Transcarpatica? I consiglieri regionali della Transcarpazia chiedono al governo centrale di concedere alla regione un’autonomia

Nella regione Transcarpatica continuano i tentativi di destabilizzare la situazione, mentre il governo centrale di Kyiv e le forze dell’ordine continuano ad ignorare questo problema.

Ieri, il 5 aprile del 2016 durante una seduta del Consiglio regionale della Transcarpazia i deputati hanno approvato la decisione di rivolgersi al Presidente Ucraino P.Poroshenko, al Presidente della Verkhovna Rada V.Groisman, al Primo Ministro Ucraino A.Yatseniuk con la richiesta al governo centrale di riconoscere Transcarpazia come “territorio speciale amministrativo autonomo” in base ai risultati del referendum del 1 dicembre del 1991.

Ricordiamo che il KGB all’inizio degli anni 90 rendendosi conto della vicina caduta dell’impero sovietico ha iniziato a preparare una piattaforma per le future destabilizzazioni in diverse repubbliche sovietiche. Così, parallelamente al referendum per l’indipendenza dell’Ucraina nella regione di Transcarpazia si è svolto un altro referendum, dove la maggioranza della popolazione sotto l’effetto di propaganda sovietica ha votato a favore della creazione di un “territorio speciale autonomo” come un’unità amministrativa dell’Ucraina indipendente. Si trattava più che altro di una specie di decentramento e di una questione finanziaria.

Ma oggi, con il passare degli anni i risultati di quel referendum (non riconosciuto né da governo ucraino né dalla comunità internazionale) vengono utilizzati sempre dalla quinta colonna nel paese. Il promotore dell’appello al governo ucraino è il deputato del Blocco dell’opposizione (un partito clone del ex Partito della regioni), ex governatore della regione dell’epoca di Yanukovych, Oleksandr Ledyda. Nella regione tutti sanno che Ledyda era uno dei sostenitori di Antimaidan, con i suoi scagnozzi organizzava i titushky, ed è semplicemente un criminale.

Un altro sostenitore e promotore di “autonomia” della regione è un amico di Putin e il vero capo del Blocco dell’opposizione Viktor Medvedchuk. È risaputo che i rappresentanti del suo partito “Scelta ucraina” chiedono le “autonomie” in una serie delle regioni industriali del nostro paese, ad esempio chiedono lo statuto speciale per la regione di Zaporizhzhia e un’autonomia speciale economica alla regione di Dnipropetrovsk. Ed ora ritentano di colpire l’Ucraina da parte di Transcarpazia. Da notare, che i capi dell’organizzazione separatistica “Rus Subcarpatica”, accusati dalle forze dell’ordine ucraine della minaccia all’integrità dell’Ucraina e ora latitanti, hanno applaudito a tale decisione del Consiglio regionale e l’hanno sostenuto fin da subito.

Prima l’idea del separatismo nella regione è stata sempre promossa dalle forze filoungheresi e filorusse, mentre ieri l’appello è stato votato dalla maggioranza dei consiglieri regionali facenti parte dei partiti filogovernativi. Cos’è successo? Il fatto è che tale appello non è stato né presentato, né discusso durante la seduta del Consiglio, ma è stato messo subito al voto in un pacchetto con le altre delibere. Una parte dei deputati hanno saputo dell’appello solo dalla stampa. Questo è il classico metodo utilizzato nei periodi di Yanukovych quando si voleva far approvare alla Rada qualche legge “scomoda”.

È strano il silenzio del governatore della regione H. Moskal, che di solito non risparmia la critica e le parole pesanti nei confronti dei consiglieri regionali. Lui è talmente impegnato alla lotta contro il clan di Baloha nella regione che non vede (o non vuole vedere) le tendenze separatistiche né da parte di qualche politico e attivista regionale né persino dai consiglieri regionali. È strano che il Servizio della Sicurezza Ucraino (SBU) ancora non abbia reagito a questo chiaro tentativo di destabilizzare la situazione nella regione la quale minaccia l’integrità territoriale dell’Ucraina.

Non dobbiamo dimenticare che proprio in un modo simile sono iniziate anche le cosiddette “repubbliche popolari di Donetsk e Luhans’k”. E se il governo centrale e le forze dell’ordine dovessero continuare ad ignorare il problema nella regione, sarebbe molto probabile lo scoppio di un altro conflitto militare, questa volta all’estremo ovest dell’Ucraina.

Dana Kuchmash

Fonti: https://zakarpattya.net.ua/News/154239-Zakarpatski-deputaty-khochut-samovriadnoho-Zakarpattia-z-posylanniam-na-referendum-1-hrudnia-1991-roku

https://www.facebook.com/karpatska.sich/posts/1337925906234434:0

https://www.facebook.com/pavlo.fedaka/posts/1040473749372411