Riguardo agli eventi nella zona dell’arco di Svitlodars’k.
Gli analisti del gruppo Resistenza Informativa studiando lo svolgimento delle azioni di guerra nell’area dei centri abitati Lohvynove e Nyzhnie Lozove sono giunti alle seguenti conclusioni (analizzando le azioni delle Forze Armate ucraine sono stati utilizzati i dati esclusivamente dalle fonti aperte, analizzando le azioni del nemico – l’informazione della rete del gruppo RI).
Mantenere sotto il controllo l’arco di Svitlodars’k secondo il comando ucraino ha senso solo per un motivo principale, del quale noi abbiamo parlato ancora nell’estate del 2014: proprio da questa zona, nel caso se il comando militare supremo ucraino dovesse prendere la decisione di effettuare le azioni offensive su larga scala (ciò per il momento è poco probabile), si può operare con le forze e risorse per effettuare i colpi principali nei confronti delle forze terroristiche sia nella “DNR” sia nella “LNR”. In questo caso il destino di tutta l’impresa indubbiamente sarebbe deciso nel “quadrato” Debal’tseve-Krasnyi Luch-Shakhtars’k-Yenakiieve. Per le FA ucraine stabilire il controllo in un modo o nell’altro in tale “quadrato” sarebbe diventato la chiave per prendere il controllo in tutto il territorio occupato del Donbas.
Appunto per questo motivo d’estate del 2014 le truppe ucraine cercavano di prendere sotto il loro controllo quest’area, operando dalle direzioni sud e nord contemporaneamente. Il controllo di tale zona apre una serie di possibilità operative per le successive azioni offensive (evidentemente, proprio per questo motivo è stata presa la decisione di mantenere la piazza d’armi di Debal’tseve fino all’ultimo d’inverno del 2014-2015).
Quel che osserviamo oggi nella zona dell’arco di Svitlodars’k è solo la conseguenza di quei piani degli “operatori” del comando militare delle FA ucraine, sviluppati d’estate del 2014 e i quali sono falliti con l’inizio dell’invasione massiccia al Donbas delle unità delle FA russe e con l’irruzione delle truppe russe nella zona di Amvrosiivka e a sud-ovest a da Luhans’k in agosto del 2014. Il “colpo di grazia” delle truppe russo-terroristiche contro la piazza d’armi di Debal’tseve d’inverno del 2014-2015 ha “ucciso” definitivamente questo bellissimo piano.
In ogni caso, negli ultimi mesi gli eventi nel settore da Svitlodars’k a Novozvanivka (zona di Popasna) si sono svolti piuttosto intensivamente. La causa principale di ciò era la difesa attiva delle truppe ucraine in questo settore. Inoltre, in alcuni casi le truppe ucraine non solo si difendevano ma anche si “incuneavano” nella cosiddetta “zona grigia”, respingendo pian pianino le formazioni dei militanti e delle truppe russe in direzione sud. Ovviamente il comando russo-terroristiche non poteva essere contento.
Allo stesso tempo gli ultimi dimostravano un chiaro intento di prendere sotto il loro controllo la centrale termoelettrica di Vuhlehirs’k (località Svitlodars’k), oppure almeno schiacciare le truppe ucraine nella “passerella tra i laghi” nel punto chiave di tutto il sistema difensivo delle truppe ucraine – località Luhans’ke, e in questo modo non solo assicurare il proprio arroccamento tra le “LNR” e “DNR” nella zona di Debal’tseve, ma anche creare a sua volta una minaccia dell’occupazione della città Bakhmut. Non per caso i terroristi si sono attivati bruscamente nella zona a sud da Popasna, da Novozvanivka a Rozsadky, tentando di fingere il proprio “interesse” in direzione a nord da riserva d’acqua Myronivske e in questo modo distogliere l’attenzione di una parte delle riserve delle forze dell’ATO dall’alto “dell’arco” in direzione del suo fianco sinistro, contemporaneamente effettuando i colpi contro le postazioni frontali ucraine nella zona di Luhans’ke e Svitlodars’k, contemporaneamente rinforzando i propri ordini di battaglia nel settore tra Hol’mivs’kyi e Lozove. Per questo motivo negli ultimi tempi il nemico adopera attivamente l’artiglieria e i mezzi blindati in queste zone.
Negli ultimi due giorni gli eventi principali si sono svolti nell’area tra le località Lozove e Nyzhnie Lozove da entrambi i lati della strada E40. Dopo aver capito che gli attacchi intensi, inclusi gli schemi “carrarmato + mortai” e “blindato BMP + mortai”, e le azioni dei gruppi di fanteria dei militanti con il supporto dei mortai e i lanciagranate, fanno poco effetto nei confronti delle truppe ucraine in difesa, i militanti hanno deciso di incrementare bruscamente gli sforzi. Anche perché la 54° brigata di fanteria motorizzata delle FA ucraine collocata in questo settore, secondo i “dati dell’intelligence militare della DNR” non poteva essere considerata un “serio avversario”, soprattutto nell’aria dove un battaglione passa nell’altro.
Portando di nascosto l’artiglieria (una divisione di 4 batterie) e rinforzando le proprie unità frontali (principalmente facenti parte della 7° “brigata fucilieri motorizzati del comando operativo “Donetsk”, chiamato anche “1° corpo d’armata della DNR”), in questo modo portando la quantità del gruppo d’assalto al livello di un gruppo tattico del tipo battaglione, i terroristi hanno deciso di respingere le forze dell’ATO alle loro fortificazioni base nella zona a sud da Luhans’ke, con un breve ma forte colpo di notte.
Tuttavia, “l’intelligence militare della DNR” ha sbagliato di grosso valutando la prontezza della 54° brigata della FA ucraine. I militanti, evidentemente, hanno formato i loro “bollettini di ricognizione” esclusivamente sulla base dell’osservazione esterna, quando lungo la linea frontale le forze dell’ATO in questa zona si spostavano prevalentemente con i mezzi “mobilitati” (nei “bollettini della DNR” secondo i nostri dati veniva usato il termine “kolkhoz militare”). In realtà è venuto fuori che la brigata delle FA ucraine disponeva dei mezzi blindati e di un potenziale serio delle risorse di fuoco “accettabili” secondo gli accordi di Minsk.
A causa di questo, il gruppo d’assalto del nemico avanzato da dietro la curva della strada E40 (composta da due compagnie con il plotone dei carri e una decina di mezzi corazzati), dalla postazione di partenza nella zona tra Nyzhnie Lozove e Lohvynove, subito è caduto in trappola del fuoco intenso delle forze dell’ATO svolto dalle postazioni mascherate e attrezzate. Allo stesso tempo, le unità delle FA ucraine divise in due gruppi hanno effettuato il colpo contro il gruppo d’assalto fermo del nemico da due lati, spostando il colpo verso le sue retrovie (praticamente contro il punto d’appoggio dei militanti, il quale copriva il suo fianco sinistro). Da notare, che allo stesso tempo l’artiglieria del nemico ha effettuato i colpi di fuoco contro il proprio gruppo d’assalto e il punto d’appoggio. Sotto i colpi delle truppe ucraine e quelli del “fuoco amico” il gruppo d’assalto ha ripiegato, mentre le postazioni “libere” sono state presidiate dalle forze dell’ATO (quelle “altezze strategiche”, delle quali parlavano tanto nei social network, anche se il termine “strategiche” in quanto caso noi eviteremmo).
Il comando russo-terroristiche subito si è messo ad agire in risposta:
- Dalle riserve del comando operativo “Donetsk” (“1° corpo d’armata della DNR”) in questo settore ha iniziato ad avanzare una delle unità di riserva – un battaglione della 100° brigata fucilieri motorizzati;
- Durante un breve periodo i militanti diverse volte hanno effettuato i colpi di fuoco potenti con l’artiglieria (principalmente quella del calibro 122 mm) contro le altezze abbandonate e contro il secondo scaglione delle unità ucraine, tentando di ostacolare l’insediamento delle unità delle forze dell’ATO;
- Dopo la riorganizzazione il gruppo d’assalto dei terroristi è stato indirizzato a sinistra della direzione precedente (perché le postazioni presidiate dai militari ucraini gli permettevano di colpire una vasta area non solo della strada E40 ma anche della zona di Lohvynove).
In seguito, a quanto pare il comando ucraino è giunto alla conclusione che le successive azioni attive del nemico in questa direzione sono poco probabili. Dopodiché, ricevendo l’ordine di abbandonare le postazioni presidiate in precedenza, le forze dell’ATO si sono impegnate a distruggere le fortificazioni del nemico e le munizioni abbandonate, e sono ritornate sulla linea di partenza.
Conclusioni:
- Le forze dell’ATO hanno mostrato il livello alto delle capacità combattive e le capacità di reagire con efficienza al cambio della situazione operativa, senza violare le condizioni degli accordi di Minsk;
- Nessuno ha circondato e assaltato Vuhlehirs’k, Sanzharivka e altre località;
- “Le centinaia dei punitori uccisi e le decine dei mezzi da combattimento ucraini annientati” esistono solo nell’immaginazione della propaganda delle “L/DNR”;
- Nessuno ha organizzato le irruzioni e “le verifiche ed esercitazioni delle irruzioni”, i terroristi dovrebbero fare un’unica conclusione: qualsiasi loro provocazione finirà con un colpo in faccia.
Sezione “Alfa” del gruppo Resistenza informativa
Traduzione di Dana Kuchmash