CONOSCI I TUOI NEMICI - LE SQUADRE DELLA PROPAGANDA RUSSA

La Russia non ha il più alto tenore di vita e le migliori istituzioni democratiche, a dir poco, ma molti credono che sia un leader mondiale in un campo ben definito– nella propaganda. 

Da quando il presidente Vladimir Putin ha iniziato a consolidare mezzi di informazione del paese sotto il suo controllo nel 2000, la macchina di indottrinamento del Cremlino non ha smesso di crescere. 

Mentre in precedenza era più sottile e sfumata, la propaganda russa è diventata più scandalosa e palese a partire dal periodo della Rivoluzione di EuroMaidan, che ha spodestato il presidente Viktor Yanukovich il 22 febbraio, e l'annessione della Crimea a marzo. Ora assomiglia alla retorica Stalianiana, mentre vengono schiacciati gli ultimi media indipendenti. 

La ricerca della verità non è all'ordine del giorno. La demonizzazione dell’Ucraina è oggi l'obiettivo principale della propaganda del Cremlino, e gli eventi ucraini rappresentano la maggior parte della copertura dei notiziari. Mentre in precedenza un compito fondamentale della televisione russa controllata dallo Stato era quello di diffamare l'opposizione, ora uno degli obiettivi principali è quello di etichettare i principali politici ucraini come "fascisti", senza ricordare il relativamente basso supporto per i gruppi di estrema destra tra la popolazione ucraina oppure la presenza di neonazisti tra gli insorti appoggiati dal Cremlino. 

 I propagandisti del Cremlino hanno anche cercato di presentare la guerra in Ucraina orientale come orchestrata dagli Stati Uniti, ignorando il coinvolgimento diretto della Russia a sostegno dei separatisti. 

L'intensificazione della propaganda ha coinciso con un rallentamento economico in Russia. Per incrementare il sostegno per il regime durante la crisi, Putin sta ora cercando di creare una "realtà alternativa" in modo simile a quanto avveniva nel periodo sovietico, dice l'analista politico russo Dmitry Oreshkin. 

 "Il popolo sovietico e’ abituato a vivere in due realtà parallele. Erano poveri nella realtà oggettiva, ma in una realtà virtuale, si sentivano potenti, "ha detto. "Peggiore è la realtà oggettiva, migliore è la realtà creata dalla propaganda." 

 I creatori di questa realtà sono molto flessibili nella loro etica e nei principi, l'unica costante e’ la loro lealtà verso i poteri costituiti. 

 "Queste persone non hanno alcuna visione", ha detto il giornalista e scrittore russo Viktor Shenderovich al Kyiv Post. "Leggono il loro parere negli occhi dei loro padroni. Se il Dalai Lama arrivasse al potere, diventerebbero tutti buddisti. "

I propagandisti potrebbero anche sinceramente essere convinti che chiunque violi i loro interessi materiali - come l'opposizione, ad esempio – siano nemici del paese, dice Oreshkin. 

"Per loro, il paese è una vacca da mungere. Non vedono la differenza tra la patria e la vacca da mungere ", ha detto. 

Dmitry Kiselyov 

Uno dei principali giornalisti pro-Cremlino, Dmitry Kiselyov, ha prima dilettato nella propaganda quando ha lavorato per la televisione sovietica alla fine del 1970 al 1980. 

Ma nei primi anni 1990, quando è stata introdotta la libertà di parola, è diventato un avversario della censura ed è stato licenziato dopo essersi rifiutato di presentare una relazione censurata sugli scontri tra l'esercito sovietico e i manifestanti in Lituania nel gennaio 1991. 

 "Spesso le persone che vedete sugli schermi televisivi non possono essere chiamati giornalisti", ha detto in uno dei suoi spettacoli nel 1999 "Spesso sono solo propagandisti. Il compito di un giornalista è quello di mostrare le vere proporzioni del mondo, l'intero quadro."

Shenderovich ha detto di aver incontrato Kiselyov nel 1995, quando sembrava un uomo occidentalizzato elegante e apprezzato, che ostentava la sua moglie straniera. 

Tuttavia, nel 2000, Kiselyov divenne il propagandista per eccellenza del Cremlino. 

Si trasferi’ in Ucraina nel 2000 ed divento’ ospite di un talk show e redattore capo del dipartimento notizie sul canale televisivo ucraino ICTV, che era controllato da Viktor Pinchuk, il genero-del presidente filo-russo Leonid Kuchma. 

Kiselyov è stato poi accusato di ripulire Kuchma nel contesto di un grosso scandalo in cui il presidente era sospettato di aver ordinato il 16 settembre 2000 l'uccisione del giornalista Georgy Gongadze. Fu licenziato nel 2003 dopo che il personale del canale ICTV incontro’ l'amministratore delegato Alessandro Bogutsky, e accuso’ Kiselyov di distorcere i fatti. 

Kiselyov poi tornò in Russia e inizio’ a lavorare a Rossiya-1, un canale della TV di stato. E' stato l’anchorman del telegiornale Vesti Nedeli dal 2012 e amministratore delegato di Rossiya Segodnya, un’agenzia di stampa statale dal 2013. 

Nel 2013 e 2014, Kiselyov ha guidato una campagna mediatica per demonizzare le autorità del dopo-rivoluzione ucraino. Nei suoi show, i separatisti dell’Ucraina orientale sono stati sempre presentati come nobili "combattenti per la libertà", mentre il governo ucraino è costantemente etichettato come la "giunta" e le "squadre punitive." 

Kiselyov è stato spesso accusato di distorcere i fatti e di esplicite menzogne sull'Ucraina. Nei primi del dicembre 2013, ha invertito la cronologia degli eventi a Kiev, dicendo che gli scontri tra polizia e manifestanti sulla via Bankovaya il 1 ° dicembre avevano preceduto la repressione degli studenti su Maidan Nezalezhnosti, che invece e’ avvenuta il 30 novembre. Ma il suo capolavoro di propaganda è uscito a marzo, quando ha detto al suo pubblico: ". La Russia è in grado di trasformare gli Stati Uniti in cenere nucleare" 

Kiselyov non e’ stato raggiungibile per telefono o e-mail per un commento all’articolo. 

Arkady Mamontov 

A differenza di Kiselyov, che si è auto-dichiarato "liberale", Mamontov, un altro presentatore di Rossiya-1, si posiziona come conservatore e sostenitore della potenza militare della Russia. 

Nel 2012, ha fatto di tutto per rappresentare il gruppo punk Pussy Riot, che è stato imprigionato per aver cantato una canzone anti-Putin nella Cattedrale di Cristo Salvatore, come una minaccia letale per il cristianesimo ortodosso, definendo le ragazze come "blasfemi" e "possedute” . Citando Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli, ha detto in uno dei suoi spettacoli che "ogni volta che uno vede un bestemmiatore, dovrebbe picchiarlo. "

Mamontov ha anche sostenuto che le Pussy Riot siano state finanziate e orchestrate dal magnate russo in esilio Boris Berezovsky e dagli Stati Uniti 

Mamontov è stato anche accusato di ignorare il fatto che le Pussy Riot non hanno mai offeso Dio nelle loro canzoni e hanno solo criticato Putin. Né ha mai criticato la ricchezza e la presunta corruzione del clero ortodosso, tra cui il patriarca Kirill, in mezzo agli scandali legati al suo orologio Breguet e al lussuoso appartamento nel centro di Mosca. Mamontov non ha risposto alle e-mail con richieste di commentare il pezzo inviate dal Kyiv Post. 

Vladimir Soloviev 

Vladimir Soloviev, anche lui una presenza sul canale Rossiya-1, è invece più sottile dei propagandisti intransigenti Kiselyov e Mamontov. 

Di tanto in tanto, ha anche criticato alcune delle politiche del governo, ma solo in una certa misura. Appoggia ancora la maggior parte della linea del partito e viene visto dagli analisti come il pilastro più liberale della macchina di propaganda del Cremlino. 

Inizialmente i suoi spettacoli tendevano a presentare due pareri – uno pro-Cremlino e l’altro di una opposizione moderata. La critica del Cremlino è venuta tuttavia attenuandosi e leader popolari dell'opposizione – come Alexei Navalny - sono stati banditi dai suoi spettacoli. 

E ancora, quando la propaganda del Cremlino è diventata più virulenta dopo la rivoluzione ucraina e l'annessione della Crimea, lo spazio riservato ai punti di vista dell'opposizione si è ridotto drasticamente, e ora lo show di Soloviev presenta per lo più opinioni pro-Cremlino. 

Solovyov ha negato, tuttavia, di essere un propagandista, dicendo che solo chi non ascolta i suoi spettacoli radiofonici e televisivi lo può etichettare come tale. 

"Chi se ne frega di quello che dicono i cretini?", Ha detto per telefono. 

Solovyov ha aggiunto che non ha senso accusarlo di propaganda dopo che Valery Boyev, un funzionario dell'amministrazione presidenziale, ha intentato una causa per diffamazione contro di lui nel 2008. 

Margarita Simonyan 

Mentre il trio di Mamontov, Kiselyov e Solovyov si indirizza al pubblico nazionale, Margarita Simonyan è responsabile del “dipartimento estero” della macchina di propaganda del Cremlino. E' stata capo editore del canale televisivo in lingua inglese Russia Today dal 2005, e capo redattore dell'agenzia di stampa Rossiya Segodnya dal 2013. 

Simonyan, che parla inglese fluentemente, ha il compito di trasmettere il messaggio di Putin al mondo esterno, ed è più sofisticata rispetto ai propagandisti locali. 

Ha negato che il governo detti il contenuto di RT, ma all'inizio di quest'anno ha dovuto far fronte ad un esodo di giornalisti stranieri che hanno lasciato il canale a causa della copertura estremamente di parte degli eventi in Ucraina. 

Il sito ucraino Stopfake.org, specializzato in sbugiardare la propaganda russa, ha detto che alcuni dei casi più eclatanti di bugie e manipolazioni sono avvenuti nei commenti all’incidente del volo MH17 di Malaysia Airlines. RT ha accusato l'esercito ucraino di aver abbattuto l'aereo di linea, dicendo per esempio che un razzo era diretto contro l’aereo di Putin. 

Simonyan non e’ stata disponibile per un commento via e-mail o telefono. 

Stephen Cohen 

Stephen Cohen, uno studioso di cultura russa alla Princeton University e New York University, diffonde anche all'estero il messaggio del Cremlino. 

Cohen potrebbe essere descritto come "un agente di influenza" - un termine usato dal KGB per descrivere gli opinion leaders occidentali che hanno posizioni allineate agli interessi dell'Unione Sovietica, dice Oreshkin. Alcuni di loro sono pagati per questo, mentre altri sono motivati unicamente da ragioni ideologiche, ha aggiunto. 

Cohen rappresenta la parte della sinistra americana che ammira alcuni aspetti dell'Unione Sovietica e che ha venduto la loro fedeltà a Putin, e che ha sempre fatto appello all'eredità sovietica. Mentre Cohen ha criticato alcune politiche sovietiche, era un fan appassionato della perestroika di Mikhail Gorbaciov e un critico veemente del presidente anti-comunista Boris Eltsin. 

Nel 2008, Cohen ha affermato che con Putin "si è concluso il collasso domestico della Russia e si e’ riaffermata la sua indipendenza all'estero". Ha prestato poca attenzione ai problemi di libertà di parola, la libertà di riunione, di stato di diritto e separazione dei poteri in Russia, così come alla corruzione pervasiva che e’ solo peggiorata da quando Putin è salito al potere. 

Cohen ha anche accusato le autorità ucraine di "crimini di guerra", ignorando numerosi rapporti sui rapimenti, torture, stupri e omicidi da parte degli insorti filo-russi. Cohen non e’ stato reperibile per telefono. 

Sergei Kurginyan 

Un altro ammiratore dell'Unione Sovietica e’ Sergei Kurginyan, regista teatrale e attivista politico. Era un consigliere informale del Politburo, l’organo di gestione del Partito comunista, alla fine del 1980. Kurginyan successivamente ha sostenuto un tentativo di colpo di stato filo-sovietico nel 1991, e sostenuto il parlamento, controllato dai comunisti, nella situazione di stallo violento con Eltsin del 1993.

Questo, però, non gli ha impedito di offrire il suo supporto a Eltsin prima delle elezioni presidenziali del 1996 e di scrivere "Lettera 13", un messaggio ai più potenti magnati della Russia a sostegno del presidente. 

Kurginyan ha compiuto un'altra inversione a U nel 2000, quando è diventato un critico veemente di Eltsin e dei magnati. Dal 2011 al 2013 ha organizzato numerose manifestazioni a sostegno di Putin, descrivendo il movimento di protesta anti-Cremlino come un tentativo da parte dell'Occidente di organizzare una "rivoluzione arancione" in Russia, simile alla rivoluzione ucraina del 2004. 

Negli ultimi mesi Kurginyan è stato ripreso mentre si faceva visita ai ribelli in Ucraina orientale per consultarli sulle strategie e coordinare le forniture e gli aiuti dalla Russia. Una portavoce di Kurginyan ha detto che non era disponibile perché era in viaggio d'affari. 

Alexander Dugin 

Mentre Kurginyan guarda all’ unione sovietica come ad una "età dell'oro", Alexander Dugin è un monarchico cristiano ortodosso che idealizza i tempi dell'Impero russo. 

La versione estrema del conservatorismo russo ortodosso di Dugin è stata ampiamente ridicolizzata. 

Nel 2010, è diventato un bersaglio di battute dopo la pubblicazione di un video in cui dice che gli uomini rasati rappresentano un "tipo sodomita puramente infernale" e che la rasatura è effettivamente equivalente alla castrazione. "Chi si rade sarà condannato e deve bruciare all'inferno", ha detto. "L'amore per la barba puo’ anche portare una persona verso il cielo ... Per i moderni conservatori ortodossi, un uomo senza barba non è un uomo." Nel 1980, entra a far parte di un gruppo neo-nazista chiamato "Black SS Order", secondo l'agenzia di stampa russa Stringer. Questo non gli ha impedito di sostenere recentemente che lui e’ a favore del movimento anti-fascista filo-russo contro i nazisti ucraini. 

Nel 2003, è diventato il leader del Movimento Eurasiatico Internazionale, che mira a integrare la Russia con le ex repubbliche sovietiche in una superpotenza chiamata Unione Eurasiatica. 

Dugin sostiene l'espansione territoriale della Russia e la resurrezione dell'Impero russo, dicendo che l’Ucraina come stato indipendente è un ostacolo chiave alla realizzazione di cio’. 

 "La sovranità dell'Ucraina è un fenomeno così negativo per la geopolitica russa che può facilmente provocare un conflitto militare," ha scritto in Fondazioni di geopolitica, pubblicato nel 1997, "L'Ucraina come stato sovrano con tali ambizioni territoriali è una grande minaccia per la intera Eurasia ... Strategicamente, l'Ucraina deve diventare la proiezione del sud-est di Mosca. "

Dal momento in cui la guerra nell’Ucraina orientale ha avuto inizio, ha invocato più volte l’uccisione gli ucraini. "Questi idioti dovrebbero essere eliminati dall’Ucraina", ha scritto su Facebook nel mese di agosto. "Un genocidio dei cretini è la soluzione ovvia ... Io non credo che questi siano gli ucraini. E 'solo un po' di razza bastarda che è emersa dai tombini delle fogne". 

In un'intervista con Abkhazia News a maggio, ha detto che si vergognava del suo sangue ucraino e vuole essere "purgato dal sangue della feccia della giunta di Kiev" 

"Fino a quando la feccia è a Kiev, i russi ... non possono esistere pacificamente. In entrambi i casi (Kyiv) deve essere distrutta e costruita di nuovo, o la gente dovrebbe fare pace col cervello", ha detto Dugin. "Uccidere, uccidere e uccidere! Non ci dovrebbe essere più parlare! "

Una portavoce Dugin ha detto al Kyiv Post per telefono che lui non parla ai media ucraini e che era all'estero. 

Alexander Prokhanov 

Lo scrittore Alexander Prokhanov, uno degli stalinisti più importanti della Russia, è anche un sostenitore della rinascita dell'Impero russo. Egli sposa una sorta di misticismo basato su cosmismo russo, un movimento filosofico e culturale del 20esimo secolo. 

Anche quando Putin ha perseguito politiche economiche in gran parte liberali, biasimato da molti esponenti della sinistra, Prokhanov si e’ astenuto dal criticare aspramente il presidente, ritenendo che l'autorità del sovrano e’ sacra. 

Nel 2002, Prokhanov ha scritto un libro intitolato Mr. Hexogen, in cui il 'Prescelto', un personaggio basato su Putin, si presenta come una immagine sacra di potere e si trasforma in un arcobaleno. Il romanzo è pieno di simbolismo sovietico e religioso, con la salma di Lenin nel mausoleo del Cremlino che fa da guardia contro il Serpente sotterraneo. 

Prokhanov è anche noto per la sua oratoria pomposa e sgargiante. 

"I Miliziani che erano appena arrivati nella Novorossiya sono saliti sulla cima della collina e di Savur-Mohyla, che era stata appena liberato da squadre punitive crudeli", ha scritto all'inizio di questo mese nel suo giornale Zavtra. "La gente cantava lodi e si rallegrava, vedendo che la terra sacra dei martiri veniva unita con la terra russa." 

Mentre abitualmente ha accusato le autorità ucraine di terribili atrocità, Prokhanov ha sempre elogiato il regime di Stalin, il cui bilancio delle vittime è stimato in milioni di persone. 

Parlando con il Kyiv Post per telefono, Prokhanov ha convenuto di essere un "apologeta per il Cremlino." "Non sono sicuramente un apologeta della Rada Suprema o del (presidente ucraino Petro) Poroshenko," ha detto. Affrontando le accuse di aver sostenuto le repressioni di Stalin, egli ha detto, «gli altri dicono che sono la persona più misericordiosa, e la lacrima di un bambino è più importante per me che eventuali differenze ideologiche." 

Dmitry Tsorionov, aka Enteo 

Come Prokhanov, l’attivista ortodosso Dmitry Tsorionov, noto anche come Enteo, ritiene che il potere di Putin sia sacro per motivi religiosi. 

Ha partecipato a numerosi attacchi ai sostenitori delle Pussy Riot, contro manifestazioni LGBT e luoghi d'arte contemporanea come parte del giro di vite del Cremlino sul dissenso. 

Enteo, un fondamentalista cristiano e un sostenitore veemente del Patriarca Kirill, il leader del Patriarcato di Mosca, ritiene che "ogni autorità viene da Dio". 

Ha detto al Kyiv Post di rispettare Putin, ma ha negato di essere un apologeta del Cremlino. Ha detto, tuttavia, che qualsiasi governo, tra cui Putin, e’ sacro se benedetto dalla Chiesa. Il 7 settembre, ha tenuto una conferenza che ha affrontato le seguenti domande: "Vladimir Putin e’ Dio per natura o solo per grazia? Si può adorare Vladimir Vladimirovich come Dio sulla terra? "

In Russia, a quanto pare, non mancano coloro che già lo fanno.

Fonte: Kyiv Post

Traduzione: EuromaidanPR per l’Italia

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