Lesia Ukrainka – la ribelle della letteratura ucraina.

     

     A febbraio del 2021 l’Ucraina celebra 150 dalla nascita di una tra i più importanti esponenti della letteratura ucraina, della scrittrice, poetessa e attivista Lesia Ukrainka. Una donna di esile fisico ma di fortissimi carattere e personalità, parlava 9 lingue, traduceva le opere letterarie in ucraino, lavorava nei generi di poesie, prosa, dramma, pubblicistica, faceva parte dei movimenti nazionali indipendentistici, con i suoi lavori sosteneva la causa ucraina, la dignità e l’indipendenza della letteratura ucraina da quella russa.   

     Il contributo di Lesia Ukrainka nello sviluppo del modernismo ucraino è inestimabile, lei applicò le problematiche della società ucraina alle tematiche internazionali, raccontando la vita non facile del suo popolo sotto le repressioni dell’Impero russo. Purtroppo, nonostante la genialità di Larysa Kosach (il vero nome di Lesia Ukrainka) la sua vita e le sue opere vengono presentate a scuola alle future generazioni ancora dal punto di vista sovietico. Nell'epoca sovietica Lesia Ukrainka fu disegnata come una poetessa provinciale, proveniente dal villaggio ucraino e di conseguenza una che scriveva sulla vita sofferente dei contadini ucraini. In realtà, le origini di Lesia sono tutt’altro che contadine, entrambi i genitori provengono dalle antiche famiglie dell’aristocrazia cosacca, non gli mancavano i fondi i quali spendevano con successo per i libri, vestiti eleganti e viaggi. Lesia crebbe nell’ambiente raffinato che fuse dentro di sé le tradizioni ucraine e la moda europea dell’epoca. La moda non solo nell’abbigliamento ma anche nelle nuove tendenze artistiche e letterarie. Lei fu una delle fondatrici del circolo letterario Pleiada, uno degli obbiettivi del quale per la prima volta nella storia fu la traduzione della letteratura europea in lingua ucraina. Inoltre, nell’ambito dell’attività presso il circolo PleiadaLesia Ukrainka stilò dei libretti sulla storia ucraina “per popolo”, come lo definì la stessa Ukrainka. Con tali libretti la scrittrice volle contrastare la versione contorta della nostra storia già diffusa dall’impero russo.  

     La personalità della poetessa fu fortemente influenzata dai viaggi in Europa. Ancora quando lei era giovanissima scrisse a suo zio Mykhailo Dragomanov che dopo aver visto la vita all’estero scoprì la vera libertà, e si vergognava che il popolo ucraino indossasse le catene e dormisse tranquillo con esse addosso: “...Dunque, mi sono svegliata e mi sento male, sono dispiaciuta e mi duole...” 

    Viaggiando all’estero, leggendo gli autori europei in lingua originale, scoprendo le nuove tendenze della vita europea Lesia Ukrainka non riusciva ad accettare il fatto che la società ucraina rimaneva fortemente legata a quella russa, e assorbiva la realtà russa invece di quella europea. Sempre nella lettera allo zio, la poetessa scrisse: “Peccato che la maggioranza della nostra società ucraina penda dalle labbra della più misera stampa russa, e per questo motivo non vede a sufficienza né il mondo nella finestra, né quello fuori dalla finestra.” Per combattere questo fenomeno Lesia proponeva di non limitarsi alla lettura della letteratura russa, ma aprire gli orizzonti studiando le opere letterarie degli autori stranieri. Per lei il mondo russo fu estraneo e lontano, mentre l’Impero russo non fu altro che un soppressore del suo popolo. Larysa Kosach spesso criticava alcuni autori ucraini per la tematica contadina e banale delle loro opere, lontana dalle tendenze mondiali moderne, la quale come se confermasse l’affermazione dell’impero russo sul provincialismo della letteratura ucraina.  

     Ovviamente nel periodo della lotta delle donne per i propri diritti Lesia Ukrainka non poteva rimanere in disparte. Manifestava diverse volte il femminismo nelle sue opere, criticava la società che definiva le donne combattenti per i propri diritti isteriche e le ricoverava nei manicomi per le “cure” (il dramma “La rosa azzurra” tratta proprio questo tema).  

     Dunque, Lesia Ukrainka ancora oggi è di esempio e ispirazione per tante donne, in quanto lei spiccò con la sua estrema intelligenza, divenne la fondatrice del modernismo ucraino nel mondo in cui regnava il maschilismo e sciovinismo russo, fu una dei primi esponenti della letteratura ucraina che prese le distanze da quella russa, la tendenza portata avanti dopo la sua morte negli anni 20 con il motto di Mykola Khvyliovyi “Via da Mosca!” dai rappresentanti della nuova intellighenzia ucraina, oggi conosciuta con il nome “il rinascimento fucilato”. L'importanza di Lesia Ukrainka fu tale da non permettere al regime sovietico di ignorare le sue opere, anche se la personalità stessa della scrittrice fu descritta in modo abbastanza riduttivo.  

CONTRA SPEM SPERO! 
Via, pensieri, voi, nubi autunnali! 
Ora è la primavera dorata! 
Forse nell’amarezza, nel pianto 
Passeranno gli anni giovanili? 

No, voglio ridere attraverso le lacrime, 
In mezzo al dolore cantare canzoni, 
Senza speranze comunque sperare, 
Voglio vivere! Via, pensieri tristi! 

In un triste campo desolato 
Seminerò fiori variopinti, 
Seminerò fiori nel gelo, 
Verserò su di essi lacrime amare. 

E per queste lacrime cocenti si dissolverà 
Quella scorza dura di ghiaccio, 
Forse i fiori cresceranno – e verrà 
Anche per me l’allegra primavera. 

In cima a un erto monte sassoso 
Trasporterò la pesante pietra 
E, portando questo terribile fardello, 
Canterò un ‘allegra canzone. 

In una lunga notte nera, impenetrabile 
Non chiuderò gli occhi per un attimo, 
Cercherò la stella polare, 
Luminosa sovrana delle notti buie. 

Sì! Riderò attraverso le lacrime, 
In mezzo al dolore canterò canzoni, 
Senza speranze comunque spererò, 
Vivrò! Via pensieri tristi! 

Lesia Ukrainka, 2 maggio 1890