Incoerenze del regime e sfide per la civiltà europea

articolo di Paul A.Gobl , un esperto  delle questioni etniche e religiose in Eurasia

pubblicato da Euromaidanpress il 9.01.2015

traduzione di Euromaidan Italy-Kyiv

 

Vladimir Putin ha seguito il percorso degli altri leader mondiali e ha doverosamente condannato l'attacco islamista alla rivista francese "Charlie Hebdo". Ma nei minuti immediatamente successivi all'attentato omicida, secondo quanto documentato da un blogger ucraino, i propagandisti russi vicini al Cremlino hanno riempirto i social network con messaggi e tweet di sostegno ai terroristi, secondo un blogger ucraino.

Nel riferire le sue scoperte, il blogger, ha prodotto foto dei post dei propagandisti russi contenenti linee di pensiero come "Ho appena scoperto questo e sono a favore di chi ha sparato. Ci deve essere una censura sulla stampa, e se non vuoi sentirti limitato, allora poi paghi con la vita". Newssky.com.ua ipotizza che i contenuti dei messaggi erano tutti così simili tra loro tanto da sollevare il dubbio che gli autori agissero seguendo istruzioni (newssky.com.ua/v-moskve-raduyutsya-teraktam-al-qaeda-v-pa…/…)

Questo pare improbabile - in quanto questi russi sembrano aver espresso semplicemente le proprie opinioni - ma come la stampa ha sottolineato, "non c'è nulla di sorprendente e nessuna simpatia ipocrita sarà in grado di mascherare il fatto che Putin, sia dal punto di vista della diplomazia, sia finanziarimante che mediante la fornitura di armi, abbia aiutato il dittatore siriano Bashar Assad "e che" il Cremlino non abbia nascosto il suo sostegno ai gruppi terroristici in Medio Oriente ".

Inoltre, come Vladimir Varfolomeyev, un giornalista di Ekho Moskvy (l'Eco di Mosca) ha sottolineato, tra i suoi conoscenti, quelli che "non condannano l'attacco alla rivista [francese] sono quasi sempre le stesse persone con cui è sempre dibattutto su Putin, Crimea, Donbas e così via "(echo.msk.ru/blog/varfolomeev/1470028-echo/).

L'incapacità di condanna per gli attacchi terroristici da parte di coloro che sostengono Putin. afferma il giornalista, dimostra come oggi ci sia semplicemente un abisso tra chi sente la necessità di farlo e chi no. Da una parte ci sono coloro che sostengono i diritti umani e l'ordine internazionale, dall'altra stanno quelli che non lo fanno.

Yevgeny Ikhlov, un commentatore di Mosca, estende l'argomento sostenendo come sia importante che la gente capisca come "la differenza tra i terroristi ... a Parigi e Putin ... sia una questione di quantità ma non di qualità", e ciò riflette il controllo che il Cremlino ha già sulla Russia rispetto alla mancanza di controllo da parte di Al Qaeda e dello Stato islamico (kasparov.ru/material.php?id=54AD91A2AE76A).

Ikholv afferma come questa differenza significhi che il governo russo oggi con il suo "'chekismo ortodosso' può consentirsi di usare" metodi relativamente vegetariani "per imporre la propria volontà, mentre Al Qaeda e lo Stato Islamico devono ancora agire" come i cekisti del 1930 o come le hitleriane truppe d'assalto e gli ufficiali della Gestapo "che hanno bisogno di versare sangue per imporre la propria causa.

In realtà, continua il commentatore, "l'ideologia del 'mondo russo' e l'ideologia del ISIL dal punto di vista dei processi di civiltà sono fratelli gemelli. Gli 'Eserciti' Donbas e i 'partigiani' di Odessa sono gli 'Al Qaeda' del 'mondo russo,' il secondo fronte della lotta contro la civiltà europea".

Il parlamentare estone Marko Mikhelson estende questo concetto e punta ad una comunanza di fondo tra la violenza terroristica dell'attacco a Parigi ed il comportamento di Mosca in Ucraina: "Le più grandi sfide per l'Europa sono diventate l'estremismo islamico ... che nega tutti i confini e il revisionismo" delle frontiere "praticato dalla Russia" (regnum.ru/news/polit/1882846.html).

https://euromaidanpress.com/…/putin-condemns-charlie-hebdo-…/

Fonte: EuromaidanPR per Italia https://www.facebook.com/notes/euromaidanpr-per-italia/incoerenze-del-regime-e-sfide-per-la-civilt%C3%A0-europea/756572954424615