Esercito ucraino dei gatti. Perché i militari costruiranno i monumenti ai gatti

A tutti i posti di blocco e fortificazioni del fronte nella regione di Donetsk sono presenti i gatti. Ben nutriti e amati. Questa micetta adesso combatte nei pressi di Mariupol

“Micetta combatte” non è una metafora. Loro lavorano come i psicoterapeuti (oppure “la felicità ambulante”,  come ha definito un comandante), cacciano i topi e i ratti, che popolano le fortificazioni nelle steppe. Loro stanno in guardia e avvisano del pericolo. Inoltre i gatti sono bravissimi a percepire lo stato d’anima dei militari e, come mi ha raccontato il psicologo di una brigata, osservando il comportamento dei gatti si può capire lo stato d’anima di un militare e se ha bisogno di aiuto.

Quando l’esercito ucraino libera un nuovo territorio, la ricerca di gatti è uno dei primi compiti. Quando i militari ucraini si ritirano, sorge il problema urgente a chi dare i loro gatti. “Cedo in adozione il gatto dal posto di blocco” in buone mani, i social network e le pagine dei volontari sono pieni di queste inserzioni. Questa è la proposta del nostro Vitalik

Al fronte ci sono pochi cani, di solito sono quelli addestrati appositamente, sono di razza, affinché non abbaino senza motivo. I gattini militari non fanno mai un rumore inutile.

E questa è la gattina di trincea, che gira tra i guardiani e i mezzi blindati da qualche parte nella steppa di Donetsk. Bisogna vedere quanto sono felici i militari, quando vedono arrivare questa micetta.

www.youtube.com/watch?v=4BFDJm4EfFg

Il mio confratello di Euromaidan Kharkiv, Ivan Kravchenko, scrive: “Noi abbiamo tanti gatti. Due erano selvaggi (i più grandi, circa 8 kg), gli altri erano ancora gattini da 4 a 8 mesi. Ovunque noi siamo i gatti arrivano da soli. Il gatto grigio-bianco, oggi, 10 secondi prima dell’esplosione è scappato sotto il letto. Da adesso chiameremo questo gatto Barometro”.

I volontari, che attraversano i territori occupati, dicono, che ai posti di blocco dei terroristi, lungo la strada, raramente si vedono i cani randagi, e non hanno mai visto i gatti. Per questo fenomeno c’è un motivo terribile.

Io personalmente, sono stata ad un posto di blocco, dove dovevamo portare da lontano una gattina, perché su quel territorio non si è riuscito a trovare i gatti neanche nelle discariche. Era un territorio riconquistato ai terroristi. Durante l’occupazione di questo territorio i terroristi usavano i gatti per togliere “roztiazhky” – i fili, fissati tra gli ordigni, sui quali la gente inciampa al tatto, creando l’esplosione. E non è un caso isolato.

Per costringere il gatto a correre i terroristi versavano sulla coda del gatto la trementina o la benzina, gli davano fuoco, e lo indirizzavano verso questi fili tra gli ordigni, facendoli esplodere. Per sicurezza i terroristi legavano alla coda del gatto un bastone, anch’esso in fiamme. Senza fuoco questo metodo non funziona, perché è impossibile costringere un gatto a correre contro la sua volontà. In questo modo loro hanno ucciso tutti i gatti di quella zona.

I nostri militari non si comportano in questo modo. Anzi i nostri militari rimangono colpiti più da questa crudeltà nei confronti degli animali, che nei confronti degli umani. Perché gli umani possono opporsi, a differenza degli animaletti. Quando ho chiesto, che forse vale la pena uccidere un gatto evitando che poi muore un essere umano, un militare mi ha risposto, che l’essere umano ha la scelta di andare o non andare a combattere, mentre un animale in fiamme no. Questa è la differenza.

Discutendo delle mie foto un conoscente ha detto, che le storie simili “disumanizzano il nemico”. Io ho girato tutti i fronti della regione di Donetsk, e ho raccolto abbastanza testimonianze, che il nostro nemico ci riesce alla grande con il compito della propria disumanizzazione.

La pratica di utilizzare gli animali per sminare i territori non è nuova. Potete leggere che cos’è il cane anticarro. Ma vi devo avvisare, che questa lettura non sarà piacevole. (https://en.wikipedia.org/wiki/Anti-tank_dog)

La mia conoscente ha giustamente notato:

Sonia Kagna “Ora non ci sono dubbi, che l’Ucraina vincerà, perché l’esercito dei gatti è impossibile sconfiggere. Avete mai provato a costringere il vostro micio a fare qualcosa, che lui non vuole? Com’è andata? Appunto!”

I militari ucraini chiamano i loro mezzi da combattimento con i nomi "gatto" o "gatta". Mi hanno raccontato, che un gatto militare è salito da solo a bordo del veicolo blindato e ora sempre esce con i combattenti a pattugliare la zona.

Carro armato chiamato "Kotyk" - "Gattino"

Nataliya Zubar

Fonte: https://maidanua.org/2014/12/ukrajinska-kotyacha-armiya-za-scho-vijskovi-postavlyat-pamyatnyky-kotam/

Traduzione di Dana Kuchmash