Dati operativi del gruppo Resistenza informativa del 27/02/2015

Dmytro Tymchuk

Nonostante le rassicurazioni dei capi dei terroristi delle “RPD” e “RPL” sul ritiro della parte considerevole degli armamenti pesanti dalla linea del confine tra le parti al Donbas (il giorno 24/02 è stato dichiarato di aver ritirato presumibilmente 156 unità dell’artiglieria e 40 lanciarazzi multiplo, il giorno 25/02 180 unità dell’artiglieria e 18 lanciarazzi multiplo, il 26/02 la “RPL” ha dichiarato di aver ritirato 80% delle armi pesanti), queste dichiarazioni non corrispondono alla realtà. Il giorno 26/02, secondo i dati del gruppo RI, le truppe russo-terroristiche hanno ritirato solo circa 10-15% della quantità dichiarata. Inoltre, i terroristi ritirano le armi non a distanza concordata negli accordi di Minsk, ma in modo tale da poter riportarle alle postazioni di partenza in giro di 30-40 minuti.

Durante la giornata trascorsa i terroristi e le truppe russo-terroristiche hanno violato il regime di tregua più volte, sono stati documentati circa 30 attacchi. Gli attacchi di solito si svolgono con le armi di piccolo calibro. Con l’artiglieria del nemico sono state bombardate le postazioni delle truppe ucraine nella zona di località Opytne, Vodiane, Pisky.

Contemporaneamente, le truppe russo-terroristiche effettuano il ripristino delle capacità combattive e la riorganizzazione delle proprie forze lungo tutta la linea del contatto con le truppe ucraine, in alcuni settori trasferendo le proprie formazioni più vicino alle postazioni delle unità ucraine.

In particolare, le bande della “RPL”, che hanno partecipato in precedenza alle azioni di guerra nella piazza d’armi di Debal’tseve, sono state spostate più vicino a Shchastia e Stanytsia Luhanska. Nell’area da Vesela Hora a Stanytsia Luhanska si trovano minimo 22 unità dei mezzi corazzati, la metà dei quali sono i carri armati.

Nella zona di Novoazovsk si osserva la formazione di un nuovo gruppo tattico, composto da circa 350 militanti, 8 carri armati, 20 mezzi corazzati e 15 mezzi di trasporto di altro tipo. Viene registrato il rinforzo di un gruppo tattico vicino, concentrato in questa direzione, con 8 pezzi di artiglieria.

Il cosiddetto “ministero della sicurezza statale” della “RPD” continua a ripulire il comando delle bande. In particolare, sono stati arrestati due comandanti delle unità dalle bande “Oplot” e “Vostok”, accusati di organizzare i furti e il sciacallaggio di massa. Il comando delle formazioni armate illegali non è in grado di controllare le azioni dei propri subordinati, tuttavia, sono stati registrati numerosi fatti di partecipazione alla “ricerca e raccolta dei trofei” degli stessi comandanti dei terroristi. Inoltre, svolgendo il processo di ripristino di “legalità” nella zona di Debal’tseve sono stati arrestati 8 militanti della banda “Altay”, accusati di sciacallaggio e i furti.

A Luhans’k, in seguito al conflitto tra i militanti, sono stati eliminati 2 “dipendenti” della cosiddetta “procura della RPL”. Nella stessa città c’è la crisi di infrastruttura, i mezzi di trasporto elettrici civili sono fermi completamente.

A Slovianoserbsk è in corso uno scandalo suscitato dai furti del carico umanitario russo da parte dei militanti. Nel commettere il reato sono accusati giustamente i rappresentanti dei cosiddetti “cosacchi”.

A Kirovsk il comando locale ha effettuato la raccolta dei fondi per i funerali dei militanti uccisi, girando tra i palazzi da porta a porta.

Traduzione di Dana Kuchmash