Dati operativi del gruppo Resistenza informativa del 20/01/2015
Dmytro Tymchuk
Con lo sfondo della situazione aggravata nella zona di conflitto al Donbas, il comando russo sta cercando di organizzare l’interazione delle forze delle organizzazioni terroristiche “RPD” e “RPL”. Verso la direzione di Donetsk vengono trasferiti i rinforzi, composti dai militanti “dell’esercito di RPL”. Tali misure vengono prese con la diretta gestione e il controllo degli specialisti russi.
Nel frattempo entrambe le organizzazioni continuano a svolgere il completamento delle file delle bande, diradate durante i combattimenti. Così, nella “RPD” continuano a tentare a chiamare agli uffici di reclutamento gli uomini dalla lista per i vari “aggiornamenti” e “verifiche”, in realtà viene svolta la propaganda per spingere gli uomini ad arruolarsi nelle file delle bande, durante una nuova campagna dell’arruolamento dei “volontari”. Nella “RPL” invece si svolge la “mobilitazione” forzata, con la minaccia di punire “secondo la legge marziale” nel caso di rifiuto.
La situazione nella zona di Donetsk rimane estremamente complicata. Tra i militanti, operanti a Donetsk, girano le voci sulla preparazione in quest’area di qualche “contrattacco”. Nel distretto Petrovskyi di Donetsk il nemico ha spiegato un gruppo di artiglieria supplementare. Nella zona di Mar’inka è stata registrata una batteria degli obici semoventi (5 unità di 2S1 “Gvozdika”), nella stessa zona sono state attrezzate le postazioni da fuoco per una batteria dei mortai da 120 mm. Nel distretto Kuibyshevskyi di Donetsk è stato documentato il trasferimento del gruppo dei mezzi corazzati (6 mezzi corazzi BBM e 3 carri armati). Un altro gruppo dei mezzi corazzati delle truppe russo-terroristiche (circa 10 unità dei mezzi, inclusi 4 carri armati) è stato trasferito al villaggio Vesele.
Il nemico continua a bombardare le postazioni avanzate dell’esercito ucraino nella zona dell’aeroporto di Donetsk, e nella zona di località Pisky, Opytne e Avdiivka, cercando di ostacolare l’arrivo dei rinforzi per le unità ucraine, che combattono alle postazioni di fianchi nella zona dell’aeroporto e per ostacolare la loro riorganizzazione. Il tentativo di “fermare l’avanzamento” dei mezzi corazzati ucraini, trasformatosi nella distruzione del ponte Putylivskyi, è il risultato del panico tra le file delle bande, che sono state bombardate dai carri armati del gruppo dei mezzi corazzati ucraino e sono stati costretti ad abbandonare le proprie postazioni.
Nell’area di Spartak l’artiglieria ucraina ha soppresso i punti da sparo del nemico. I militanti cercano di condurre il fuoco di controbatteria, ma senza successo: negli ultimi 2 giorni i tre obici semoventi sono stati gravemente danneggiati in seguito ai colpi dell’artiglieria ucraina, e sono stati ritirati al rimorchio nella zona di località Horlivka. L’esercito ucraino si è stabilito nella periferia di Spartak. I militanti invece di eseguire il compito di “prendere sotto il controllo” l’aeroporto di Donetsk, hanno perso una parte delle postazioni ai fianchi.
Nella zona di località Horlivka l’artiglieria ucraina ha bombardato i luoghi di dislocamento dei militanti, i depositi delle armi, le officine di riparazione, i luoghi di deposito delle risorse tecnico-materiali. Nel cortile dell’Impianto costruzioni meccaniche sono state distrutte le postazioni dei 2 obici semoventi 2S1 “Gvozdika” del nemico (entrambi non possono essere ripristinati).
Nelle periferie nord e nord-ovest di località Makiivka il nemico ha attrezzato le postazioni da sparo per la propria artiglieria (anche per i lanciarazzi multiplo). Il fuoco viene svolto nei confronti dei dintorni di Horlivka e Ienakiieve, e nei confronti delle postazioni delle truppe ucraine nell’area dell’aeroporto di Donetsk.
Le zone di località Triokhizbenka e Krymske negli ultimi 3 giorni sono state bombardate da parte dei terroristi con l’artiglieria e i mortai, coprendo l’arrivo delle loro unità in quest’area dalla zona di località Alchevsk.
Dalle postazioni della località Stakhanov periodicamente continua a operare un gruppo di artiglieria dei terroristi.
Nella zona di località Stanytsia Luhanska, dopo aver ricevuto il permesso per le azioni di risposta, l’artiglieria ucraina ha eseguito il fuoco massiccio nei confronti delle postazioni dei mortai e dell’artiglieria dei militanti, localizzate prima.
A sud da Luhans’k in un “deposito” speciale sono state accumulate diverse decine di unità dei mezzi blindati senza gli equipaggi (circa 25 carri armati, circa 30 unità dei mezzi corazzati BBM), come le risorse per completare gli “eserciti della RPD e RPL”. Il trasferimento dei mezzi dal territorio della Russia ha svolto la squadra speciale, composta dagli uomini di una delle brigate del Distretto militare sud della Federazione Russa.
Verso la zona di Luhans’k, attraversando Krasnodon, sono stati trasferiti due gruppi tattici di compagnia dell’esercito russo. Ognuno di questi sono composti da circa 20 unità dei veicoli da combattimento della fanteria BMP-97 (solo l’esercito russo ne ha in dotazione), circa 10 unità degli altri mezzi corazzati, 6 carri armati. Questi gruppi vengono utilizzati dal comando della “RPL” come qualche “riserva del comando principale”, incluso per “l’istaurazione di un unico comando e la creazione di un unico vertice del comando” nella “RPL”. Le sopracitate unità si sono già fatte notare a Krasnodon, Sverdlovs’k e Luhans’k, tentando di “smilitarizzare” una serie delle formazioni dei “cosacchi” russi e dei militanti locali, che non volevano obbedire al comando della “RPL”.
Traduzione di Dana Kuchmash