Dati operativi del gruppo Resistenza informativa del 19/11/2015

Dmytro Tymchuk

Le truppe russo-terroristiche al Donbas continuano a colpire le postazioni delle forze dell’ATO e gli impianti civili utilizzando le armi di piccolo calibro, i lanciagranate di vari tipi, i cannoni antiaereo ZU-23-2, gli armamenti dei mezzi blindati, i mortai (calibro 82 e 120 mm), nell’ultima giornata in uno dei casi è stato usato il sistema missilistico anticarro. I gruppi di fanteria dei militanti, avvicinandosi alle postazioni ucraine per due volte hanno provocato gli scontri con le unità frontali delle forze dell’ATO.

Obice semovente del calibro 152 mm 2S3 Akatsiya, avvistati nella zona  di Lutuhyne

L’attività principale delle unità delle truppe russo-terroristiche viene documentata nel settore da Mar’inka fino alla periferia nord di Horlivka (Krasnohorivka, Mar’inka, l’aeroporto di Donetsk, Pisky, Avdiivka, Novhorodske, Opytne, Shumy), e nella direzione di Artemivs’k. Nella zona di Pisky (verso Nevel’s’ke e il viadotto incompleto) i militanti hanno utilizzato attivamente i mortai del calibro 82 mm e i cannoni antiaereo ZU-23-2, e anche i mezzi corazzati (3 unità degli autoblindati BMP dalle postazioni mascherate).

I militanti usano i cannoni antiaereo per un brusco incremento dell’intensità del fuoco contro le postazioni delle forze dell’ATO (tuttavia, nella maggioranza dei casi viene documentato il fuoco non mirato verso le postazioni delle truppe ucraine).

Ai fianchi della piazza d’armi di Svitlodarsk nella direzione di Artemivs’k (zona di Lozove e Troitske) i militanti durante lo svolgimento di spari tentano di individuare la configurazione delle linea di difesa e i punti di fuoco delle forze dell’ATO.

In diverse zone del fronte viene segnalata l’apparizione di una grande quantità dei gruppi di cecchini dei militanti, con diversi livelli di preparazione – da quelli con poca esperienza ai professionisti (gli ultimi di solito sono i militanti delle FA russe). Per quel che riguarda i gruppi di artificieri dei terroristi – in una serie di zone continuano a documentate le autodeflagrazioni dei militanti mentre minano i territori.

Inoltre, i terroristi continuano a svolgere la ricognizione della linea frontale delle forze dell’ATO, i sabotaggi, e minano i territori. Vengono avvistati in alcune aree della prima linea dei militanti le stazioni mobili di ricognizione terrestre PCNR-8 Kredo-M1 (1L120) di provenienza russa. I sistemi simili sono stati avvistati a sud da Donetsk (zona di Hranitne) e nella zona di Sakhanka. Con tali sistemi lavorano i militari delle FA russe, travestiti dai terroristi locali.

Nel distretto Kyivskyi di Donetsk (direzione Pisky) i militanti ammassano le forze e risorse – nella giornata precedente alle forze ammassate in precedenze sono state aggiunte circa due compagnie 220-240 uomini. In più in questa zona vengono registrati circa 20 mezzi corazzati e 6 carri armati.

Verso la zona tra il parco naturale “steppa Khomutovskyi” e la località Novoazovsk viene trasferito un gruppo tattico congiunto dei militanti, composto da 240-260 uomini, con 22 unità di mezzi corazzati e 11 autocarri, inoltre, in questa zona sono stati trasferiti circa 10 carri armati, ritirati dalla zona di Bezimenne.

Nell’area dei “campi di addestramento di Lutuhyne” (dove i militanti in precedenza ammassavano l’artiglieria della “zona nord”) è stata creata la “riserva di artiglieria” dei terroristi nella direzione di Luhans’k. La riserva è composta da 18 unità degli obici semoventi del calibro 122 e 152 mm 2S1 e 2S3 (Gvozdika e Akatsiya), minimo 14 lanciarazzi multiplo BM-21 Grad, 24 unità degli obici D-30 del calibro 122 mm (D-30A) e gli obici Msta-B del calibro 152 mm. L’artiglieria è stata concentrata in alcuni luoghi e nel caso di necessità può essere trasferita operativamente nella zona necessaria. Secondo i dati preliminari, alcuni pezzi di questa “riserva” che compongono i piccoli gruppi (3-4 pezzi ciascuno) sono stati già trasferiti nella zona a nord da Luhans’k, e verso Alchevsk.

Il “ministero della sicurezza statale della LNR” ha iniziato un’altra onda di “mobilitazione” degli ex militari ucraine e gli agenti delle forze dell’ordine, i quali abitano sui territori occupati della regione di Luhans’k. La causa principale di “mobilitazione” è la necessità di rinforzare la lotta contro la criminalità nella “repubblica”.

Nella provincia di Shakhtarsk della regione di Donetsk sono arrivati i militari della FA russe, i quali hanno sostituito i capi delle bande della “DNR”, dislocate in questa zona. I militari russi hanno iniziato ad effettuare il controllo rigido della disciplina nelle unità: ai militanti è vietato di consumare gli alcolici e di abbandonare il luogo di dislocamento senza il permesso.

Traduzione di Dana Kuchmash