Dati operativi del gruppo Resistenza informativa del 17/05/2016
Dmytro Tymchuk
Negli ultimi due giorni le truppe russo-terroristiche al Donbas hanno incrementato bruscamente la loto attività, durante i bombardamenti utilizzano anche l’artiglieria (del calibro 122 mm) e i mezzi blindati pesanti (carri armati). Il peggioramento della situazione è stata segnalata praticamente lungo tutta la linea del contatto tra le parti. Inoltre, i militanti continuano a svolgere attivamente la ricognizione della linea frontale e degli ordini di battaglia delle forze dell’ATO a una profondità tattica, utilizzando i gruppi dei ricognitori e “piccoli” gruppi di fanteria.
Utilizzando 6 unità degli obici D-30A del calibro 122 mm e 4 carri armati i terroristi hanno effettuato i bombardamenti attivi contro le postazioni a nord dal vicolo Yasynuvatskyi e dalle postazioni a sud dal raccordo di Yasynuvata contro le postazioni ucraine nella zona industriale di Avdiivka, nella via Soborna, e nella zona del parco a sud-est da Avdiivka. Durante i bombardamenti i militanti hanno usato il “carosello” dei carri armati (i colpi sono svolti principalmente con le granate a frammentazione) per colpire le postazioni frontali delle forze dell’ATO, in più sono stati sparati circa 60 proiettili del calibro 122 mm.
Nella zona di Opytne, le postazioni dell’area dei laghi Khutir e Kooperatyvne, le guardia combattive delle truppe ucraine hanno scoperto un gruppo di fanteria del nemico composto da circa 12 uomini, il quale di nascosto si è infiltrato dal lato del villaggio Spartak nella zona neutrale e ha tentato di colpire da una breve distanza con le armi di piccolo calibro e i lanciagranate sottocanna le postazioni frontale delle forze dell’ATO. In seguito allo scontro i terroristi sono stati costretti a ripiegare sulla linea di partenza sotto la copertura del fuoco dei lanciagranate AGS-17 e dei mortai del calibro 82 mm.
Nelle località Mar’inka, Pisky e Krasnohorivka vengono segnalati i colpi attivi delle armi di piccolo calibro e delle mitragliatrici pesanti. Il nemico usa attivamente i gruppi dei cecchini.
A sud da Donetsk (zona di Novotritske-Berezove, Hranitne) i militanti hanno utilizzato i mortai, inoltre è stato segnalato l’uso del cannone antiaereo ZU-23-2.
Nella zona di Shchastia, Stanytsia Luhans’ka, nella fascia Triokhizbenka-Sokol’nyky i militanti hanno tentato con i piccoli gruppi di fanteria di colpire con le armi di piccolo calibro, i lanciagranate sottocanna e quelli antiuomo le postazioni frontali delle forze dell’ATO. Nella zona di Luhans’ke per due volte è stato documentato l’uso da parte del nemico del cannone SPG-9M, dal lato delle postazioni a nord-est da Nyzhnie Lozove il nemico ha aperto il fuoco con i mortai (principalmente con quelli del calibro 82 mm, in più sono stati segnalati alcuni colpi dei mortai da 120 mm).
Continua il rifornimento con la forza via delle formazioni del “2° corpo d’armata della LNR” nel settore da Zholobok fino alla zona di Shchastia-Stanytsia Luhans’ka, è stata segnalata la rotazione dei militanti nell’area di località Krymske (è arrivata una nuova unità composta di circa 100 uomini).
I militanti attivamente riforniscono le riserve delle munizioni della 3° brigata fucilieri motorizzati (Horlivka) e delle unità collocate nel distretto Petrovskyi di Donetsk. Viene documentato il possesso di due compagnie dei carri nelle postazioni mascherate nella zona a sud-est da Yakovlivka e nell’area di Putylivka (Donetsk).
Nell’area a est e sud-est da Yasynuvata sono stati avvistati i sistemi di artiglieria dei militanti del calibro 122 mm e 152 mm (prevalentemente gli obici D-30A e Msta-B) – in totale una divisione mista da 3 batterie (16 pezzi), e un minimo di 6 unità degli obici semoventi 2S1 Gvozdika del calibro 122 mm nella zona Yakovlivka-Mineral’ne.
In una serie delle unità del “1° corpo d’armata della DNR” continuano le verifiche delle capacità combattive e dello stato delle armi e dei mezzi da combattimento da parte dei “curatori” dello Stato Maggiore russo. Dopo la verifica delle 3° e 7° brigate fucilieri motorizzati la situazione è stata definita “soddisfacente”, è stato raccomandato il completamento con le armi e il riarmo di una serie delle unità delle brigate sopracitate.
Nella zona di Donetsk, alla base dei militanti collocata sul territorio della fabbrica del mattoni (periferia ovest di Donetsk, zona di miniera Trudovska), sono arrivati gli artificieri russi. Il loro obbiettivo è di minare il più possibile le vie che portano alle postazioni dal lato delle Forze Armate ucraine (a nord e nord-est dalla fabbrica). Il minamento viene svolto in base allo schema seguente: la prima fila – più lontano possibile dalle proprie postazioni con l’uso delle mine antiuomo MON-50 nel regime non guidato, la seconda fila – vicino alle proprie postazioni con l’utilizzo di MON-50 nel regime guidato e le fugas anticarro.
Nella zona di Donetsk è stato avvistato il trasferimento dell’artiglieria semovente e dei mezzi blindati dei militanti (gli obici semoventi e i BMP di un totale di circa 20 unità) nel territorio dell’impianto industriale Tochmash (distretto Kyivskyi di Donetsk). I mezzi sono stati trasferiti in piccoli gruppi da 2-3 unità.
Nella “polizia della DNR” è iniziata la “purga delle file” (per ora in alcuni distretti), si presume una “riformazione del personale” significativa. Il processo è stato iniziato dalla direzione del “ministero della sicurezza statale della DNR”, affermando che nelle file delle “forze dell’ordine” dei terroristi esiste una considerevole “contaminazione da parte dell’elemento filoucraino”. In realtà, si svolge il cambio della “direzione” composta dai “poliziotti locali” i quali hanno sistemato il giro di droga e la fornitura della “merce viva” (le prostitute) in Russia (prevalentemente al Caucaso del Nord), agli “specialisti” arrivati dalla Russia. In questo modo, con la scusa di “purga delle file” si sta svolgendo la ripartizione del mercato criminale della “DNR”.
Tra i comandanti delle unità del “1° corpo d’armata della DNR”, collocate alle postazioni a sud da Donetsk, vengono diffuse le voci riguardo alla “preparazione delle Forze della Operazioni Speciali dell’Ucraina insieme alle unità della 14° brigata meccanizzata di alcune provocazioni che “porteranno a una grande quantità dei morti”. Inoltre, in alcuni bollettini viene descritto un “aereo senza i segni di riconoscimento” con l’aiuto del quale le FA ucraine presumibilmente usano le armi chimiche, e viene comunicato dell’attivazione della ricognizione radio tecnica da parte delle truppe ucraine. Non è escluso, che con la diffusione di un’informazione simile il comando del “1° corpo d’armata della DNR” sta preparando le provocazioni che porteranno alle morti tra i civili per poter accusare successivamente le FA ucraine.
Dopo le dichiarazioni inadeguate del capo della “DNR” O.Zakharchenko riguardo all’intenzione di fucilare i rappresentanti della missione di polizia dell’OSCE nel caso del suo inizio, i “ministeri della sicurezza statale delle DNR e LNR” hanno ricevuto un’ordinanza di “trovare” nelle zone occupate una serie delle “spie e sabotatori ucraini” presumibilmente addestrati dagli istruttori americani. Tali “sabotatori” devono confessare le proprie intenzioni di “far esplodere le miniere” e di “eliminare gli ispettori dell’OSCE”.
A Luhans’k i dipendenti del “ministero della sicurezza statale della LNR” cercano attivamente i “depositi segreti dei sabotatori ucraini”. Secondo i “dati operativi del MSS della LNR”, viene dispiegata una “rete di sabotaggio ucraina” per i fabbisogni della quale sono stati già creati i depositi segreti con le armi e esplosivi.
Traduzione di Dana Kuchmash