Dati operativi del gruppo Resistenza informativa del 13/02/2015

Dmytro Tymchuk

Con lo sfondo delle trattative di Minsk le formazioni delle truppe russo-terroristiche al Donbas non hanno rinunciato ai tentativi di svolgere l’offensiva nella zona di Debal’tseve. Si nota un quantità incrementata bruscamente delle truppe regolari russe in tale zona (unite nei gruppi tattici dalle diverse unità militari delle Forze Armate Russe). L’artiglieria ucraina ha svolto diverse volte i colpi nei confronti dell’ordine di battaglia dei terroristi. Tuttavia, il nemico nonostante le grosse perdite nell’area di località Lohvynove e Nyzhnie Lozove durante l’ultima giornata (in totale 8 unità dei mezzi corazzati e circa 10 unità degli automezzi), continua ad attaccare.

Le formazioni dei militanti locali della “RPD”, sono state ritirate dalla zona di Debal’tseve per il “completamento” nel profondo dei territori controllati dai terroristi, e si rifiutano categoricamente di combattere fianco a fianco con le truppe regolari russe (gli ultimi usano i terroristi locali nei settori più pericolosi).

Nella zona di strada Bakhmutska continua il fuoco di controbatteria attivo. Inoltre, in questa zona il nemico cerca di spostare i suoi mortai praticamente vicino alle postazioni dell’esercito ucraino, pensando, che l’artiglieria ucraina non apre il fuoco a causa della possibilità di colpire le postazioni delle proprie unità. Tuttavia, questo lascia una possibilità alle unità ucraine di combattere gli equipaggi dei mortai in alcuni casi persino con le armi di piccolo calibro.

Anche nella zona di Mariupol la situazione rimane complicata. Dopo il respingimento del contrattacco delle truppe russo-terroristiche nella zona di località Sakhanka, le unità della Guardia Nazionale Ucraina e le FA ucraine hanno continuato l’offensiva nella direzione di Novoazovsk. Il nemico ha spostato in questo settore un gruppo di carri armati (4 carri armati, 4 mezzi corazzati BBM) e svolge i colpi massicci nei confronti delle unità frontali ucraine. Nella zona di Sakhanka contro le unità ucraine combattono le unità del nemico, composte dai militari professionisti russi. Nella zona a sud da Tel’manove il nemico continua ad ammassare urgentemente le unità, che trasferisce da Starobeshevo e Amvrosiivka (in questo momento circa 500 uomini, 15 BBM, 3 carri armati, il trasferimento delle forze e risorse prosegue). Nella zona di Novoazovsk si svolge una specie di rotazione, le unità dell’esercito russo vengono parzialmente ritirate verso la regione di Rostov (Russia), al loro posto dal territorio russo entrano le unità dei mercenari russi (si nota il livello basso dell’attrezzamento ed equipaggiamento delle tali truppe).  

Un’unità dei cosiddetti “cosacchi”, dislocate a Donetsk, ha un nuovo conflitto con il “comando di guarnigione” locale e ha promesso di “annientare i posti di blocco di RPD” per “la mancanza di rispetto verso la fratellanza combattiva”.

Nella direzione di Dokuchaievsk, nella zona di località Hranitne e Novohryhorivka il nemico dopo il raid di un gruppo dei mezzi corazzati ucraino al fianco sinistro ha aperto il fuoco caotico di mortai nei confronti della linea frontale delle truppe ucraine. Dopo aver subito due colpi in risposta da parte dell’artiglieria ucraina i mortai del nemico hanno interrotto i bombardamenti. Tuttavia i militanti continuano a bombardare le postazioni delle unità ucraine in questa zona dall’area di Dokuchaievsk e Olenivka con l’artiglieria semovente e i lanciarazzi multiplo Grad (si osserva il lavoro delle due unità da fuoco – 12 semoventi e 4 lanciarazzi multiplo).

Il cosiddetto “otaman distrettuale” di Krasnyi Luch, un tale Sergey Kosorog, alla proposta del “comando militare centrale della RPL” di partire per il fronte nella zona di Debal’tseve con la sua formazione “cosacca” ha risposto con un rifiuto categorico usando parolacce. Motivando il proprio rifiuto con una necessità di “salvaguardare l’ordine nella città vicina al fronte”.

Traduzione di Dana Kuchmash