Dati operativi del gruppo Resistenza informativa del 13/01/2015
Dmytro Tymchuk.
Durante gli ultimi tre giorni la situazione nella zona del conflitto al Donbas si è complicata seriamente. Le truppe russo-terroristiche utilizzano la cosiddetta “tregua”, prendendo le misure allo scopo di aumentare le capacità combattive delle proprie formazioni, si svolge il ripristino dei mezzi da combattimento, danneggiati durante le battaglie, e il completamento delle unità con il personale. L’aumento dell’intensità dei bombardamenti nei confronti delle postazioni ucraine e lo svolgimento della riorganizzazione delle forze e risorse, il nemico copre con un’attiva campagna informativa, accusando la parte ucraina di aver “violato la tregua”.
Nella direzione di Donetsk, nella zona di Mariupol, nella regione di Luhans’k si osserva lo spostamento da parte del nemico, verso la parte frontale, dei mezzi da combattimento e degli armamenti, ritirati prima verso la profondità delle loro postazioni.
Nella regione di Donetsk i gruppi uniti di artiglieria delle truppe russo-terroristiche, composti dagli obici da 122 mm D-30, i mortai da 120 mm, i lanciarazzi multiplo, hanno ricominciato i massicci bombardamenti della zona di località Avdiivka, Donetsk (area ovest e nord-ovest), Horlivka (area di Kurhanka).
Nella zona di località Horlivka e Iasynuvata l’artiglieria ucraina ha eliminato alcuni punti da sparo del nemico. In seguito al fuoco di controbatteria di successo è stata annientata la batteria dell’artiglieria da canna delle truppe russo-terroristiche.
Nonostante le dichiarazioni dei capi della “RPD”, che i terroristi “non permetteranno la rotazione dell’esercito ucraino all’aeroporto di Donetsk” senza un controllo da parte loro, le truppe ucraine svolgono la fornitura delle munizioni, gli alimenti, portano via i feriti, e eseguono la rotazione del personale nelle postazioni dell’aeroporto di Donetsk. Sono state sviluppate alcune vie della fornitura e rifornimento in questo impianto, le quali i terroristi non sono in grado di bloccare.
Nella zona di Snizhne (regione di Donetsk) sono state notate le nuove unità delle Forze Armate russe, quali hanno preso sotto il loro controllo l’infrastruttura dei trasporti e hanno organizzato il servizio ai posti di blocco in quest’area. Nei prossimi giorni si attende il trasferimento in suddetta zona di una grossa formazione dalla Russia.
L’unità “dell’esercito di Novorossia” nella zona di Dokuchaivsk (regioni di Donetsk), diventata “famosa” grazie alla loro abitudine di svolgere i bombardamenti caotici con artiglieria senza prendere la mira, nell’ultimo giorno ha tentato per 2 volte di attaccare le postazione dell’esercito ucraino. Dopo aver subito le perdite a causa del fuoco di artiglieria (mortai) di risposta da parte delle truppe ucraine, la sopracitata unità era costretta a ritirarsi verso la linea di partenza. A causa del fallimento degli attacchi, i militanti hanno accusato il loro comandante di aver svolto il comando nello stato di ebrezza.
Nella regione di Luhans’k le truppe russo-terroristiche stanno cercando attivamente di respingere le unità ucraine dietro il fiume Siverskyi Donets. Nell’area dei posti di blocco n°29 e 31 il nemico utilizza attivamente l’artiglieria (sia da canna, sia quella reattiva).
In seguito al contatto di fuoco nella zona di località Shchastia, le guardie da combattimento di un’unità ucraina hanno annientato l’avanguardia del gruppo tattico unito delle Forze Armate russe, che avanzava verso le postazioni frontali.
Nella zona di località Krymske si osserva lo svolgimento attivo del fuoco di controbatteria da parte di entrambi le parti. In seguito ai colpi di fuoco dell’artiglieria ucraina, il nemico ha perso minimo un carro armato, 2 veicoli blindati trasporto truppe BTR-80, e un veicolo blindato di fanteria BMP-2.
Nella zona di località Stanytsia Luhanska dopo i bombardamenti nei confronti delle postazioni dell’esercito ucraino, l’artiglieria ucraina ha colpito il nemico con il fuoco di risposta. In seguito a ciò è stato praticamente distrutto il posto di blocco dei militanti.
Nella zona di Krasnodon le forze delle unità della “RPL” e dello spetsnaz russo hanno terminato con successo il processo di “smilitarizzazione” della banda “Odessa”, i capi della quale prima hanno rifiutato categoricamente di obbedire ad un unico comando delle truppe russo-terroristiche. In corso dell’operazione di disarmo dei militanti di “Odessa” sono stati usati i mezzi corazzati e i gruppi dei tiratori scelti.
Nella località Roven’ky gli abitanti locali si sono indignati dal fatto dell’assunzione nelle “forze dell’ordine” locali dei criminali recidivi conosciuti in tutta la città. Alcuni dei suddetti “tutori di legge”, vaganti in città armati, hanno 3-4 condanne.
Il conflitto tra i cosiddetti “cosacchi”, operanti nella zona Pervomaisk-Stakhanov, e i capi della “RPL” volge al suo fine. I capi della “RPL” hanno proposto come compromesso di “legalizzare” queste bande, assumendole nelle file della “milizia popolare della RPL”.
È stato documentato l’arrivo a Luhans’k di un’unità delle Forze Armate russe (circa 300 persone). I militari russi indossano la mimetica invernale senza i segni di riconoscimento, sono ben armati e attrezzati. La casa dello studente dell’Università Nazionale agraria di Luhans’k è stata assegnata a questa unità come il luogo di loro dislocamento.