Dati operativi del gruppo Resistenza informativa del 06/11/2015

Dmytro Tymchuk

Nella zona dell’ATO viene registrata un’alta attività delle truppe russo-terroristiche. Oltre alle armi di piccolo calibro (incluse le mitragliatrici pesanti), durante la giornata i militanti hanno usato i lanciagranate automatici del tipo AGS-17, 21, i cannoni senza rinculo del tipo SPG-9 Kopio, i mortai del calibro 82 mm e i cannoni antiaereo ZU-23-2. Contemporaneamente, è aumentata bruscamente la quantità dei tentativi di infiltrazione dei gruppi di ricognitori tra le retrovie delle forze dell’ATO in diversi settori.

I militanti hanno aperto il fuoco contro le postazioni ucraine nelle zone di località Krasnohorivka, Opytne, Vodiane, Pisky, Mar’inka, Avdiivka e nella zona nord (area di Novhorodske). Nella zona di Avdiivka è stata segnalata l’attività dei gruppi di cecchini del nemico.

Sono stati documentati i colpi contro alcuni punti base e postazioni frontali delle forze dell’ATO nell’area di Shchastia e Triokhizbenka (sono stati utilizzati i mortai – 4 unità, e 3 unità dei lanciagranate AGS-17).

Nella direzione marina i militanti hanno svolto i colpi con il cannone SPG-9 usando le granate a frammentazione in alcune zone (Hranitne, a nord da Sakhanka, Chermalyk, Mykolaivka). Gli stessi armamenti i terroristi hanno utilizzato nell’area di Shumy e Novhorodske.

Nel distretto Kyivskyi di Donetsk viene segnalata la presenza dei mezzi blindati pesanti, nonostante le affermazioni dei militanti di averli ritirati. In particolare, la rete del gruppo RI ha avvistato 4 carri armati dei terroristi nella zona di s.p.a. Tochmash, e altri 2 carri armati nella zona dello stadio Monolit.

A nord da Staromykhailivka (Donetsk) i militanti stanno attrezzando le loro postazioni per i mezzi blindati e per le unità di mortai, utilizzando i mezzi edili. È stato documentato il trasferimento verso tale zone 4 unità di BTR-80 e 6 unità di MT-LB.

A nord da Horlivka (tra il mercato delle auto Maiorskyi e località Hol’mivs’kyi) si osserva lo spiegamento nella prima linea del “battaglione di copertura” della cosiddetta “guarnigione di Horlivka” delle truppe russo-terroristiche. Le unità del battaglione (“compagnia fucilieri motorizzati”) sono collocate in due scaglioni (due compagni davanti e una dietro). Dispongono di 28 unità dei mezzi blindati.

Dal luogo del dislocamento permanente (Donetsk, via Rosa Luxemburg) ha avanzato per un’incursione un gruppo di ricognitori dello spetsnaz russo (composto da circa 15 uomini) in direzione di Pisky. Dalla località Mospyne (il luogo di dislocamento è nella scuola n°154) ha avanzato un gruppo di ricognitori, facente parte del battaglione Vostok (circa 20 uomini) in direzione di Mar’inka. Da Debal’tseve hanno avanzato 2 gruppi di ricognitori (ciascuno composto da circa 25 uomini), possiedono i passaporti dei cittadini ucraini per infiltrazione nelle retrovie tattiche operative dell’ATO fingendo di essere rifugiati.

Secondo le indicazioni del comando delle FA russe, allo scopo di occultare le perdite tra gli uomini, i militanti uccisi dell’esercito della “DNR” vengono licenziati postumo.

Le unità strutturali del FSB e GRU russi, operanti al Donbas, hanno riunito le forze per coordinare le operazioni sia nella zona dell’ATO (per ricevere le informazioni di ricognizione), sia sul territorio delle altre regioni dell’Ucraina (per organizzare ed effettuare gli attacchi terroristici e i sabotaggi). A Donetsk è stato creato il centro di coordinamento con la partecipazione di entrambi servizi speciali.

I capi della “DNR” stanno pianificando la “riabilitazione” dei membri delle formazioni illegali, ex “formazioni cosacche”, smantellate a maggio del 2015. Una parte di questi “cosacchi” sono in detenzione cautelare nel carcere preventivo n°5 di Donetsk occupata. Si presume la creazione delle commissioni speciali, le quali studieranno i casi dei militanti - “cosacchi” detenuti.

Tra i dipendenti del cosiddetto “ministero della sicurezza statale della DNR” nelle zone occupate della regione di Donetsk distribuiscono i “pacchi alimentari” del fondo di R.Akhmetov “Pomozhem”.

Traduzione di Dana Kuchmash