Dati operativi del gruppo Resistenza informativa del 04/03/2016

Dmytro Tymchuk

Oltre agli armamenti “tradizionali” (le armi di piccolo calibro, i lanciagranate, i mortai del calibro 82/120 mm) le truppe russo-terroristiche al Donbas di nuovo hanno ripreso a bombardare le postazioni delle forze dell’ATO e gli impianti civili con i razzi (con i lanciarazzi multiplo BM-21 Grad sono stati colpiti i punti d’appoggio nella zona di Krasnohorivka e Nevel’s’ke) e con l’artiglieria del calibro 152 mm (gli obici Msta-B nella zona di Zaitseve).

Obice del calibro 152 mm Msta-B

L’intensità dei bombardamenti è in aumento non solo nei punti “tradizionalmente bollenti”, ma anche in una serie degli altri settori. Così, in direzione marina i bombardamenti da parte dei terroristi vengono documentati già nella zona di Pavlopil’, Chermalyk. I militanti si sono attivati anche nella zona della piazza d’armi di Svitlodars’k (zona di Rozsadky e Skeleve). I colpi delle armi di piccolo calibro vengono segnalati nella zona di Zolote.

Nella zona a sud da Donetsk è stato registrato un altro scontro armato. In particolare, nella zona di Novotroitske (a sud da questa località) i punti base ucraini sono stati attaccati da un gruppo di fanteria nemico (circa 50 uomini divisi in 3 piccoli gruppi). Dalla zona della cava centrale (Dokuchaievsk) tali gruppi sono avanzati in avanti, un gruppo ha raggirato un punto d’osservazione frontale della forze dell’ATO al fianco attraversando la zona boscosa e tentando di colpire un altro punto base con i lanciagranate RPG e le armi di piccolo calibro e mitragliatrici, mentre un altro gruppo bloccava il punto base vicino. Dopo un breve scontro armato i militanti si sono ritirati verso la cava centrale e vecchia prigione.

Le unità dei terroristi in diversi settori (distretto Petrovskyi di Donetsk, Putylivka-Spartak-aeroporto di Donetsk, Yasynuvata, “guarnigione di Horlivka”, zona di Olenivka-Dokuchaievsk, il raggruppamento nell’area di Sakhanka-Zaichenko, il raggruppamento di Stakhanov) sono state portate alla massima allerta. I militanti stanno rifornendo intensamente le risorse tecnico materiali di tali raggruppamenti, completano le unità con gli uomini e i mezzi da combattimento. Nei comandi dei 1° e 2° “corpi d’armata” dei militanti si svolgono continue riunioni con i “comandanti” (nel “1° CA” la riunione segreta con i comandanti è stata condotta dal capo della “DNR” Zakharchenko). Una serie delle unità del “1° CA” del livello di battaglione (prevalentemente del secondo scaglione) svolgono le esercitazioni nei cosiddetti “centri di addestramento”.

Una serie di unità dei militanti della prima linea hanno un livello basso del completamento con gli uomini, tuttavia i loro comandanti rapportano il pieno completamento delle loro unità. Lo fanno al fine di guadagno personale, per ottenere il sostegno finanziario e tecnico materiale in base all’elenco completo del personale. Una situazione simile nelle unità viene osservata in una serie delle zona a sud da Donetsk, nella zona di “confine” tra le “DNR” e “LNR”, e nell’area a nord da Luhans’k.

Il comando della “DNR” ha organizzato lo svolgimento delle lezioni obbligatorie per il personale medico nelle cliniche e ospedali delle località Kirovs’ke, Komsomolske, Tel’manove, Novoazovs’k della regione di Donetsk. Il tema principale riguarda i tipi delle ferite in seguito alle azioni di guerra e il loro trattamento. Alle lezioni viene portato tutto il personale medico senza guardare la loro specializzazione medica. Oggi circa il 30% dei letti degli ospedali di queste località viene tenuto libero allo scopo di trattamento medico immediato ai militanti nel caso di necessità. Tali misure vengono effettuate con la scusa di una prossima offensiva su larga scala delle truppe ucraine.

In una serie delle bande del “1° corpo d’armata della DNR” viene segnalata la crescita del malcontento dei militanti nei confronti dei rappresentanti del comando di tali unità, ufficiali delle Forze Armate russe. In particolare, il malcontento viene suscitato dall’organizzazione delle esercitazione di formazione di marcia e dalle regole rigide per migliorare la disciplina militare. Un latro motivo del malcontento è la formazione delle “valigie d’allarme” (la bussola, combat mission plotter, le matite e così via),  le quali i militanti sono obbligati ad acquistare con i propri soldi.

Durante le investigazioni dell’attività del comando di banda “Vostok”, i rappresentanti del “ministero degli interni della DNR” e della “procura della DNR” hanno stabilito che ora i comandanti dei militanti stanno cercando attivamente le vie di vendite del carbone estratto nelle zona occupate (in particolare, si tratta delle miniere clandestine nella zona di località Torez). Inoltre, il comando delle bande ha rilasciato un ordine ai militanti di cercare diverse potenze produttive in grado di portare i guadagni, per prenderle sotto il loro controllo (oggi, in questo modo i militanti hanno preso sotto il loro controllo l’aia nella zona di località Chervonyi Partyzan). In sua difesa il comando del “Vostok” afferma di cercare questi impianti allo scopo di “prenderli ufficialmente in affitto”, per stipulare un contratto e pagare regolarmente il canone.

Il “ministero della sicurezza statale della LNR” verifica la partecipazione di una serie di comandanti del “2° corpo d’armata della LNR” negli “schemi di contrabbando”. I rappresentanti del FSB russo nella “LNR” esigono di far passare il caso sotto la loro giurisdizione perché durante l’indagine continuamente saltano fuori i nomi dei militari delle forze armate russe. Nella stessa “repubblica” è in crescita la “mania delle spie”, in una serie di località (Roven’ky, Antratsyt, Krasnyi Luch, Krasnodon) vengono svolte le “misure intense di ricerca” al fine di individuare le “spie ucraine”.

Traduzione di Dana Kuchmash