Alcune riflessioni in merito alla situazione nella zona dell’ATO.
Di Dmytro Tymchuk
L’assenza odierna delle azioni offensive da parte delle truppe russo-terroristiche al Donbas, come anche l’assenza in base agli accordi di Minsk dell’attività da parte dell’esercito ucraino, ha provocato la diminuzione dell’interesse nei confronti degli eventi nella zona dell’ATO da parte della società ucraina. È logico. Tuttavia, ricordando l’inizio di quest’anno, sappiamo benissimo come vanno a finire i periodi simili.
In questo contesto faccio alcune osservazioni in merito a questa situazione.
- Riguardo un’offensiva dei terroristi in arrivo
Non sappiamo quando inizierà la vera e propria offensiva da parte delle truppe russo-terroristiche. Non lo sanno neanche i capi delle “DNR” e ”LNR”, lo dimostrano gli eventi dell’epoca della tragedia di Ilovaisk e dei combattimenti della piazza d’armi di Debal’tseve, le decisioni prese a Mosca vengono trasmesse come gli ordini ai terroristi all’ultimo momento.
Tuttavia, oggi tre raggruppamenti d’assalto delle truppe russo-terroristiche sono state GIA’ formate, viene svolta attivamente la ricognizione delle postazione dell’esercito ucraino (utilizzando i gruppi di sabotaggio e ricognizione e la ricognizione radio-tecnica), al livello tattico i terroristi tentano di respingere le nostre truppe dalle postazioni presidiate (Avdiivka, Shyrokyne), per creare una “configurazione” comoda della linea del contatto tra le parti. La situazione analoga noi abbiamo osservato alla fine dell’anno scorso e all’inizio di quest’anno è iniziata l’offensiva su larga scala, terminata con la perdita da parte nostra della piazza d’armi di Debal’tseve. Cioè, il fatto sta che l’Ucraina deve essere pronta per un’offensiva su larga scala già oggi.
- Riguardo ai processi in corso nelle “DNR” e “LNR”
Ora i militanti (precisamente i loro capi al Donbas dai rappresentanti del comando russo, FSB e GRU dello SM delle FA russe) hanno i compiti di eseguire:
- terminare il completamento delle formazioni delle “DNR” e “LNR”, completando i raggruppamenti d’assalto nelle direzioni: Donetsk e Artemivs’k (sulla base della “guarnigione di Horlivka” è stato formato il più potente raggruppamento dei terroristi, capace di operare in due direzioni operative – a sud-ovest e a nord), a nord delle regione di Luhans’k (direzioni Shchastia e Stanytsia Luhans’ka) e nella direzione marina (Mariupol).
- creare un'unica struttura delle formazioni terroristiche con un unico sistema di gestione (la divisione “amministrativa” alle “DNR” e LNR” non è importante, sul territorio di ogni “repubblica terroristica” è stato creato un “Corpo d’Armata”, ma entrambi “Corpi” sono subordinati ad un unico comando). Il compito principale è di subordinare tutte le bande del Donbas ad un unico comando. Lo schema del lavoro dell’unico sistema della gestione delle truppe è stato già sviluppato e elaborato durante i combattimenti della piazza d’armi di Debal’tseve (gennaio-febbraio del 2015). In questo caso un’unica offensiva veniva svolta sia dalle forze della “DNR” (da sud-ovest e sud” sia della “LNR” (dal sud-est ed est).
- creare un unico sistema di rifornimento delle retrovie degli entrambi “corpi d’armata” utilizzando le risorse trasferite dalla Russia. Con questo sistema già funzionano le basi temporanei (“khaby”), nelle quali vengono distribuite tali risorse, arrivate con due principali vie (noi le chiamiamo la via “settentrionale” e quella “meridionale”). L’attività odierna dei militanti per incrementare la capacità di frequenza dei nodi ferroviari di Ilovaisk e Debal’tseve viene svolta appunto per creare questo unico sistema di rifornimento.
- creare un unico sistema di preparazione del personale. Questo sistema è suddiviso in due componenti: i campi di addestramento in Russia e nella Crimea occupata (i centri principali si trovano a Rostov sul Don in Russia e Pereval’ne nella RA di Crimea, in quest’ultimo caso la forza viva viene trasferita al Donbas attraverso la regione di Rostov). E i centri di addestramento creati dagli specialisti russi sui territori delle “DNR” e “LNR”.
La prima componente ha lo scopo di preparare i traditori in Crimea e i mercenari tra i cittadini russi. In questo caso però la tendenza non può essere buona per Putin. In particolare, quando durante l’anno scorso al Donbas venivano trasferiti principalmente i mercenari, che avevano già l’esperienza del servizio nelle unità speciali durante i conflitti armati, dall’inizio di quest’anno nei centri di addestramento vengono accettati tutti quanti, tra i mercenari ci sono sempre più uomini del tipo “carne da macello”, i quali non hanno esperienza non solo di partecipazione ai conflitti armati, ma persino il servizio di leva nell’esercito. La Russia è grande, ma le risorse non sono infinite, ci sono sempre meno sciocchi.
Anche la seconda componente ha l’effetto dubbio. L’esperienza dimostra, che nella loro massa poveri militanti al Donbas sono i signori privi di peso dell’intelletto, è molto problematico trasformarli in combattenti competenti persino con le forze dei migliori istruttori russi. Considerando i problemi con i mercenari nella Russia, questo significa, che il compito di Cremlino di raggiungere la capacità massima delle “DNR” e “LNR” di risolvere da sole gli incarichi seri senza un aiuto da parte delle truppe regolari russe è praticamente impossibile. È una situazione poco piacevole per Putin.
- Riguardo alla presenza dell’esercito russo al Donbas.
Dopo l’operazione di Debal’tseve a febbraio di quest’anno noi osserviamo la diminuzione brusca della quantità delle truppe regolari russe al Donbas (i gruppi tattici del tipo battaglione o compagnia, formati in base alle varie unità delle FA russe). La parte principale dei militari russi oggi si trova nei gruppi di sabotaggio e ricognizione del GRU, oppure loro effettuano il ruolo di istruttori nei centri di addestramento e degli ufficiali nelle strutture di gestione. La stessa situazione noi abbiamo osservato a settembre, subito dopo l’operazione di Ilovaisk delle truppe russo-terroristiche.
L’algoritmo è chiaro: nei periodi delle azioni offensive su larga scala, le quali i militanti non riescono a condurre da soli, la Russia introduce operativamente al Donbas le sue unità, che trascinano il peso principale dello svolgimento dei compiti combattivi. Alla fine dell’operazione queste truppe vengono ritirate, e al Donbas rimane il minimo indispensabile.
Perciò, valutando il potenziale delle truppe russo-terroristiche, in particolare, a nord della regione di Luhans’k e nella direzione Marina (i teatri di guerra più vicini al confine con la Russia), noi dobbiamo prima di tutto considerare i raggruppamenti delle truppe russo-terroristiche sul territorio di frontiera della Russia, di fronte a questi settori. In questo momento proprio in tali territori di frontiera è stata ammassata la parte principale dei gruppi tattici del tipo battaglione russi. Dobbiamo trarre le nostre conclusioni.
Traduzione di Dana Kuchmash