30 anni dalla catastrofe di Chornobyl' - brevi testimonianze dell'epoca

Il 26 aprile del 1986, giusto 30 anni fa, è avvenuto un incidente al reattore n.4 della centrale nucleare di Chornobyl’. L’esplosione a Chornobyl’ è stato il più grave disastro mai accaduto in una centrale nucleare. Le cause di questa catastrofe sono numerose, dall’errore nella progettazione dell’impianto, all’esitazione del personale della centrale che aspettava il permesso da Mosca di procedere con il risolvere il problema. L’esperimento nel reattore n.4 della centrale nucleare ordinato e gestito sempre da Mosca ha provocato una tra le più grandi catastrofi tecnogeniche mai successe nella storia dell’umanità. Dopo l’esplosione del reattore nell’aria è stata rilasciata una grande quantità delle sostanze radioattive. La nube radioattiva ha coperto tutta l’Europa. Ma il governo sovietico taceva... come se niente fosse. Solo tre giorni dopo il disastro il telegiornale del canale centrale sovietico ha dedicato 2 minuti all’incidente accaduto. Era solo una dichiarazione del conduttore del TG, senza un servizio giornalistico, alla fine del notiziario quando di solito raccontavano le notizie poco rilevanti. La notizia era coperta subito da un’ombra di omertà e le poche informazioni riguardo al pericolo della nube radioattiva venivano taciute oppure derise. Basta ricordare che il regime trammite diverse riviste comiche derideva gli ucraini, i quali tentavano di raccontare la verità riguardante l’incidente nella centrale, scrivendo che essi soffrissero la “radiofobia” e per questo motivo “vedessero la radiazione dappertutto ed esagerassero a raccontare le menzogne antisovietiche”.

Se la catastrofe non fosse stata tale da superare i confini dell’URSS, probabilmente non avremmo mai saputo dell’accaduto, come tutt’ora non conosciamo nulla in merito di tanti altri disastri avvenuti sul territorio sovietico. Il primo paese che ha segnalato l’aumento del livello della radioattività è stata la Svezia. I lavoratori della centrale nucleare svedese hanno rilevato un livello elevato della radioattività e hanno pensato ad una perdita nella loro centrale. Ma dopo aver controllato tutti gli impianti e dopo aver capito che la fonte della radioattività non si trovasse nel loro paese hanno iniziato a cercarla oltre confini. Ovviamente, in breve hanno scoperto che la nube radioattiva arrivasse dal territorio sovietico e hanno chiesto le spiegazioni al governo centrale di Mosca, il quale com’era il suo solito ha sminuito il problema. Tuttavia, gli svedesi hanno subito comunicato all’intero mondo dell’accaduto alla centrale nucleare di Chornobyl. La comunità internazione ha svolto le pressioni nei confronti del governo sovietico affinché esso rilasciare una dichiarazione con le spiegazioni riguardati l’incidente.

Ho deciso di raccogliere alcune testimonianze che dimostrano la negligenza con la quale è stato trattato il problema, la negligenza a causa della quale decine di migliaia di persone sono state esposte alla radiazione senza saperlo.

Ecco qui il racconto di un’attivista ucraina in Italia Elena Nazarenko:

Ricordo benissimo quel giorno: l'istituto di ricerca dove lavorava mio padre aveva una filiale a Pryp'jat', la città a 3 km dalla centrale e dove abitava tutto il personale della Centrale. E' stato lui tornando dall'ufficio quel giorno a dire "è successo qualcosa alla Centrale...meglio non aprire le finestre e uscire meno possibile fuori.." Essendo un ingegnere capiva bene che fosse successo qualcosa di grave, ma sui mezzi di informazione non c'era nessun cenn . Ricordo che ci spiegò il funzionamento del reattore sul disegno trovato nella mia enciclopedia per ragazzi e ricordo che già allora sottolineava alcuni difetti di quel progetto dell'accademico Aleksandrov.. Nei giorni successivi papà è andato a Pryp'jat' insieme con alcuni dei suoi colleghi ad evacuare apparecchiatura fin "troppo preziosa" da dover rischiare la vita; per la sua grande fortuna è stato risparmiato dall'atroce destino di morire dai tumori; invece miglia dei liquidatori sono stati condannati per sempre .......Quattro giorni dopo, il primo maggio, a Kyiv si svolgeva come nulla fosse la sfilata dei lavoratori, con la tribuna gremita delle mummie grige del Partito e povera gente ignara per strade: c'era perfino una gara di bici internazionale quel giorno per vie centrali di Kyiv!...Mentre nelle stesse ore e giorni a Pryp'jat' la gente bruciava dal fuoco invisibile cercando di salvare insalvabile! E' tutto coperto da uno spesso velo di omertà criminale del regime sovietico! ..Volodymr Sherbitskiy, il Primo Segretario del PC ucraino all'epoca della catastrofe, colui che ordinò e assistette alla maledetta sfilata del 1 maggio 1986, si suicidò nel 16 febbraio 1990 ,alla vigilia della sua deposizione davanti alla commissione della Verkhovna Rada sulle cause dell'incidente.”

Ricordiamo che la catastrofe è accaduta qualche giorno prima della festa di lavoratore del 1 maggio. Secondo la tradizione sovietica, il 1 maggio in tutte le città si svolgevano le manifestazioni con tanto di parate, manifesti, costumi, danze e canti patriottici. Gli abitanti delle città scendevano in piazza per festeggiare il giorno del lavoratore. Ovviamente, nelle capitali delle Repubbliche le manifestazioni simili erano sempre imponenti. Ma dopo il disastro accaduto nella centrale nucleare un governo di qualsiasi paese civile avrebbe cancellato tutti gli eventi all’aperto per ridurre la contaminazione della popolazione al minimo... ma come ben sappiamo l’URSS non era un paese civile, e non era un paese dove le vite umane erano prima di tutto. Prima di tutto era l’apparire e mostrare al mondo intero che non fosse successo nulla.

Imponente manifestazione del 1 maggio 1986 a Kyiv

Così, il Presidente di Verkhovna Rada della RSSU di allora, una tale Valentyna Shevchenko, una grandissima ucrainofobica tra l'altro, ha firmato un ordine di svolgere un’imponente manifestazione a Kyiv il 1 maggio del 1986, per dimostrare a tutti che non ci fosse alcuna radiazione e che non fosse successo nulla di grave. A questo scopo a tutti i collegi di cultura della repubblica è stata mandata una lettera che invitava (o meglio dire ordinava) la direzione di preparare una delegazione degli studenti (ballerini e cantanti) per la partecipazione alla manifestazione di Kyiv il 1 maggio. Anche la direzione del colleggio di cultura di Uzhhorod (dove insegnava e continua ad insegnare mia mamma) obbediente agli ordini del governo ha preparato una grossa delegazione dei propri studenti per la manifestazione di Kyiv.”

Imponente manifestazione del 1 maggio 1986 a Kyiv

La parata dedicata alla festa del lavoratore si è svolta in pompa magna, tante bandiere rosse, fiori e i volti giovanissimi degli studenti ignari! Loro non potevano immaginare il pericolo corso quel giorno per la propria salute o persino vita. Anche perché si dice che proprio quel giorno, il 1 maggio del 1986, il vento che prima portava la nube radioattiva verso nord ha iniziato a soffiare in direzione opposta, verso Kyiv. Decine di migliaia dei giovani studenti da tutta l’Ucraina sono state esposte alla radiazione, questo è un altro crimine commesso dal regime sovietico!

Negli anni 90 ho letto un libro dell’ex capitano della Dynamo Kyiv degli anni 80, Anatoliy Demianenko. Nelle sue pagine tra le descrizioni vivide delle partite e delle emozioni provate, Demianenko ha raccontato anche una delle pagine più gloriose della Dynamo, avvenuto il 2 maggio del 1986 a Lione (Francia), quando la nostra squadra ha vinto la Coppa della coppe. Anatoliy racconta, che quando sono partiti da Kyiv ovviamente non sapevano nulla dell’accaduto a pochi chilomentri dalla città. Ma una volta arrivati nell’albergo di Lione i TG francesi non parlavano dell’altro che di una catastrofe nucleare avvenuta a Chornobyl’. I giornalisti esprimevano le condoglianze ai giocatori della Dynamo e chiedevano gli approfondimenti riguardo al disastro. Certamente, i nostri ragazzi non ne sapevano nulla e sono rimasti sconvolti dalle immagine viste in TV, hanno telefonato a casa per chiedere delle informazioni... ma i loro parenti non sapevano nulla, così tutti hanno pensanto che si trattatava della “solita propaganda antisovietica” che veniva diffusa all’estero.

Ci sono tante altre testimonianze che dimostrano l’atteggiamento criminale del regime nei confronti della popolazione. A causa della mancata informazione le decime di migliaia di persone sono state contaminate dalla radiazione, la quantità delle vittime del disastro (non solo morti causati dalla radiazione ma anche malati) supera i milioni. A causa della solita negligenza sovietica che ha provocato la catastrofe, più di 100 mila persone sono state evacuate dalle proprie case, il territorio che copre circa 50 mila chilometri quadrati ufficialmente viene riconosciuto il territorio contaminato, mentre 2600 chilometri quadrati intorno alla stazione vengono considerati un territorio morto.

Dana Kuchmash

Fonti: https://www.facebook.com/elena.nazarenko.98/media_set?set=a.10201639908036252.1073741846.1735519826&type=3&pnref=story.unseen-section

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