10 più grandi segreti dell’Unione Sovietica

La Russia comunista era un esempio della trasparenza, anche di quella politica. È un’affermazione che incontriamo non molto spesso, almeno fuori dal territorio della Corea del Nord (se leggeste questo, significherebbe che non siete lì). In ogni caso, questo sarcasmo è un ricordo, che nell’Unione Sovietica davvero amavano mantenere i segreti, qui sotto sono presentati dieci terribili segreti, di quali forse voi non avete mai sentito parlare.

10. La più grande catastrofe nucleare al mondo (in quel momento)

Quando la gente sente parlare delle catastrofi nucleari più grandi del mondo, la maggioranza ricorda Chornobyl e Fukushima. Pochi sanno della terza catastrofe nucleare – l’incidente di Kyshtym del 1957, accaduto nei pressi della città Kyshtym al sud della Russia. Come anche nel caso della catastrofe di Chornobyl, la causa principale della catastrofe fu la cattiva progettazione, in particolare la costruzione del sistema di raffreddamento, impossibile da riparare. Quando uno dei serbatoi ha iniziato a perdere il liquido di raffreddamento gli operai semplicemente lo hanno spento e non l’hanno toccato per un anno intero. Tanto, a che servono i sistemi di raffreddamento in Siberia?

Però, il raffreddamento serve ai contenitori che contengono i rifiuti radioattivi. La temperatura nel contenitore ha raggiunto 350°C, causando un’esplosione, che ha fatto saltare il coperchio di cemento da 160 tonnellate in aria (prima si trovava a 8 metri sotto terra). Le sostanze radioattive si sono diffuse a 20 000 km2.

Le case di 11 000 persone sono state distrutte dopo l’evacuazione del territorio vicino, mentre 270 000 persone sono state esposte alla radiazione. Solo nel 1976 un emigrante sovietico per la prima volta ha parlato della catastrofe nella stampa occidentale. La CIA era a conoscenza della tragedia fin dagli anni 60, ma ha deciso di sminuire la serietà dell’incidente, temendo la reazione negativa da parte dei cittadini americani nei confronti delle loro industria nucleare. E solo nel 1989, 3 anni dopo l’incidente di Chornobyl, i dettagli della catastrofe di Kyshtym sono usciti a galla.

9. Il programma lunare pilotato.

A maggio del 1961 il presidente americano John Kennedy ha dichiarato, che gli USA entro la fine del decennio devono inviare un uomo sulla Luna. In quel momento l’URSS era il leader della corsa allo spazio, il primo oggetto messo in orbita, il primo animale in orbita, e il primo uomo nello spazio. Tuttavia, il 20 luglio del 1969 Neil Armstrong fu il primo uomo sulla Luna, sconfiggendo in tal modo l’Unione Sovietica in questa corsa. Nella corsa in cui l’URSS ufficialmente non ha partecipato, perché fino al 1990 l’URSS negava l’esistenza del proprio programma lunare pilotato. Questo faceva parte della politica, secondo la quale ogni programma spaziale era un segreto, finché non veniva completato con successo.

L’Unione Sovietica ha dovuto parzialmente riconoscere l’esistenza del programma in agosto del 1981, quando il satellite sovietico Kosmos-434, lanciato nel 1971, è entrato nell’atmosfera sopra l’Australia. Al governo australiano, preoccupato dal fatto, che a bordo del satellite potrebbero trovarsi i materiali nucleari, è stato comunicato dal ministro degli affari esteri dell’URSS, che il satellite era solo una sperimentale nave lunare.

Gli altri dettagli del programma, inclusi i lanci di prova, sono stati segretati. Il test delle tute lunari, durante l’attracco delle navi spaziali nel 1969, è stato presentato come una parte della costruzione della stazione spaziale, l’URSS continuava ad affermare, che loro non avevano intenzione di sbarcare sulla Luna. In seguito, il programma dello sbarco sulla Luna fallito è stato chiuso definitivamente nel 1976.

8. Il tesoro artistico.

Negli anni 90 i giornalisti occidentali e i diplomatici sono stati invitati in un museo segreto, nascosto nella lontana città Nukus, Uzbekistan. Il museo ospita le centinaia delle opere artistiche dell’epoca dell’inizio del regime stalinista, quando i pittori erano costretti a rispettare gli ideali del partito comunista. “L’arte borghese in decomposizione” è stata sostituita con le immagini delle fabbriche, e senza la partecipazione di Igor Savitskiy (collezionista) la maggior parte dell’arte dei pittori di quell’epoca sarebbe stata perduta per sempre.

Savitskiy persuadeva i pittori e le loro famiglie di affidare a lui le loro opere, lui le ha nascoste a Nukus, in una città circondata dalle centinaia dei kilometri di deserto.

È un centro unico, là le opere sono state nascoste non dal mondo esterno, ma dal regime despotico. Nonostante in fatto, che la questione dell’importanza della stessa arte rimane aperta, mentre il valore della storia, che racconta come questa arte è stata nascosta per decenni, non suscita alcun dubbio.

7. La morte di un cosmonauta.

L’Unione Sovietica più volte ha “cancellato” i cosmonauti dalla propria storia. Così, ad esempio, sono stati classificati i dati riguardanti il primo cosmonauta, morto durante la corsa allo spazio. Valentin Bondarenko è morto durante l’addestramento a marzo del 1961. L’Occidente non era a conoscenza della sua esistenza fino al 1982, mentre il riconoscimento pubblico è avvenuto solo nel 1986. Le persone sensibili devono evitare di leggere quanto segue.

Durante un esercizio di isolamento nella camera di decompressione Bondarenko ha commesso un errore fatale. Dopo aver tolto il sensore medico e aver pulito la pelle con l’alcol, lui buttò il cottone sul fornello elettrico rovente, che lui utilizzava per preparare il tè. Il cottone prese fuoco, quando lui tentò di spegnere la fiamma con la manica, l’atmosfera contenente il 100% dell’ossigeno fece prendere il fuoco agli abiti che indossava. Ci volevano alcuni minuti per aprire la porta. Il cosmonauta ebbe le ustioni di terzo grado di tutto il corpo, oltre alle piante dei piedi, un posto ovvio, dove il dottore riuscì a trovare i vasi sanguigni. La pelle, i capelli e gli occhi di Bondarenko furono bruciati. Lui bisbigliò “Fa troppo male… fate qualcosa per fermare il dolore”. 16 ore dopo l’accaduto lui morì.

La negazione di questo evento solo per evitare le cattive notizie, è stata una brutta decisione.

6. La fame di massa – una tra le peggiori della storia.

Della fame (Holodomor) del 1932 hanno sentito tanti, tuttavia i tentativi interni ed esterni di occultare tale fatto è degno di racconto. All’inizio degli anni 30 la politica dell’Unione Sovietica ha portato (intenzionalmente o no) alla morte di alcuni milioni di persone.

Sembra, che una cosa simile sia difficile nascondere dal mondo esterno, tuttavia per fortuna di Stalin e i suoi subordinati, il resto del mondo non riusciva a decidere tra l’ignoranza intenzionata e la negazione dei fatti.

New Tork Times, come anche il resto della stampa americana, nascondeva oppure sminuiva la fame nell’URSS. Stalin ha organizzato alcuni tour ben preparati per le commissioni esteri: i negozi erano pieni dei generei alimentari, ma chiunque tentasse di avvicinarsi al negozio veniva arrestato; le strade erano lavate, e tutti i contadini sostituiti con i membri del partito comunista. Herbert Wells dall’Inghilterra e Bernard Shaw  dall’Irlanda, raccontarono che le voci riguardo alla fame furono infondate. Inoltre, dopo che il primo ministro francese visitò l’Ucraina, lui la descrisse come il “giardino fiorente”.

Nel 1937, quando i risultati del censimento sono stati falsificati, la fame era finita. Nonostante il fatto, che la quantità delle vittime di Holodomor è paragonabile all’Olocausto, solo negli ultimi 10 anni tale crimine è stato riconosciuto come un crimine contro l’umanità.

5. L’ekranoplano

Nel 1966 il satellite spia americano ha fotografato un idrovolante russo incompleto. L’aereo era più grande di qualsiasi velivolo in possesso degli USA. Era talmente grande, che secondo le valutazioni degli esperti, quell’apertura alare non avrebbe permesso all’aeromobile di volare bene. Ancora più strano era il fatto, che il motore dell’aeroplano si trovava più vicino al naso che alle ali. Gli americani erano perplessi, e sono rimasti tali fino allo scioglimento dell’URSS 25 anni dopo. Il Mostro marino di Caspio, come lo hanno chiamato all’epoca, è stato un ekranoplano, un mezzo di trasporto simile ad un mix tra l’aeroplano e la nave, che vola a pochi metri sopra l’acqua.

Persino menzionare questo aeromobile era proibito a coloro che hanno partecipato allo sviluppo del progetto, nonostante il fatto, che lo Stato ha stanziato le somme enormi del denaro. Nella prospettiva questi aerei ovviamente erano molto utili. Potevano trasportare le centinaia dei soldati oppure perfino alcuni carri armati ad una velocità di 500 km/ora, rimanendo invisibili ai radar.  Consumavano meno carburante persino rispetto ai moderni e ai migliori velivoli cargo. L’Unione Sovietica aveva costruito un aeroplano del genere, la sua lunghezza ha superato Boeing 747 in 2,5 volte, era attrezzato con 8 motori reattivi e con 6 testate nucleari sul tetto (che altro si può installare sull’aereo-nave reattivo destinato a trasportare i carri armati?).

4. La peggior catastrofe della storia, riguardate un missile.

Il menefreghismo nei confronti della salute e sicurezza non si limitava ai rifiuti nucleari. Il 23 ottobre del 1960 nell’Unione Sovietica veniva preparato al lancio un nuovo missile R-16. Vicino alla rampa di lancio, dove si collocava il missile, che utilizzava un nuovo tipo di combustibile, si trovavano tanti specialisti. Il missile aveva un perdita di acido nitrico, un’unica decisione giusta in questo caso era l’evacuazione del personale che si trovava nei pressi.

Tuttavia, il comandante del progetto Mitrofan Nedelin ha ordinato di sigillare il foro della perdita. Quando il missile è esploso tutti presenti nella rampa di lancio sono morti sul colpo. La palla di fuoco era abbastanza rovente per sciogliere la pavimentazione della rampa, perciò tutti coloro che hanno tentato di fuggire sono rimasti incastrati e bruciati vivi. La catastrofe ha causato la morte di più di 100 persone. E questa è la peggior catastrofe riguardante un missile nella storia.

La propaganda sovietica subito ha iniziato il suo lavoro. Veniva affermato, che Nedelin è morto durante un disastro aereo. Le comunicazioni dell’esplosione venivano presentati come le voci, che si diffondevano in tutta l’URSS. La prima conferma dell’accaduto è uscita allo scoperto solo nel 1989. Oggi è stato eretto un monumento dedicato a tutti coloro che sono morti in questa esplosione (ma non allo stesso Nedelin). Anche se lui ufficialmente rimane un eroe, tutti quelli che hanno a che fare con la catastrofe lo ricordano come l’uomo responsabile della morte di 100 persone subordinate a lui.

3. L’epidemia del vaiolo (e il programma per contenerlo)

Nel 1948 nell’Unione Sovietica è stato creato un laboratorio segreto, che sviluppava l’arma biologica su una isola nel Lago d’Aral. Il laboratorio si occupava di trasformare l’antrace e la peste bubbonica nell’arma. Loro hanno anche sviluppato l’arma di vaiolo e nel 1971 hanno svolto una prova all’aria aperta. Sembra strano, ma l’arma sviluppata apposta per provocare un epidemia del vaiolo, dispersa nell’aria aperta davvero ha provocato l’epidemia del vaiolo. Dieci persone si sono ammalate e 3 sono morte. Centinaia di persone sono state messe in quarantena, e in due settimane 50 mila di persone nei territori vicini sono stati vaccinati contro il vaiolo.

L’accaduto è venuto a galla solo nel 2002. L’epidemia è stata fermata efficientemente, tuttavia, nonostante la rilevanza dell’incidente Mosca non lo riconosceva. È un peccato, perché ciò poteva essere una dimostrazione di quello che può accadere, quando un’arma biologica capita nelle mani dei terroristi.

2. Le dozzine di città.

Al sud della Russia esiste una città, che non si trovava sulle mappe. Non esistevano né le tratte degli autobus, che potevano fermarsi lì, né le indicazioni stradali, che potrebbero confermare l’esistenza di tale città. Gli indirizzi postali venivano indicati come Chelyabinsk-65, anche se tra la città e Chelyabinsk c’erano quasi 100 km. Oggi questa località si chiama Ozyorsk, e nonostante il fatto, che ci abitavano le decine di migliaia di persone, nessuno era a conoscenza della sua esistenza, persino in Russia, fino al 1986. La segretezza era spiegata dall’esistenza in questa località di uno stabilimento di trattamento e riciclaggio del combustibile nucleare esaurito. In questo impianto è accaduta un esplosione nel 1957, ma la catastrofe ha preso il nome della città più vicina – Kyshtym.

Ozyorsk è una tra le decine delle città chiuse dell’URSS. In questo momento sappiamo delle 42 città simili, però si pensa, che ci sono altre 15 città coperte dal mistero. Gli abitanti di queste città venivano riforniti con i miglior generi alimentari, le miglior scuole e le condizioni di vita più confortevoli rispetto al resto del paese. Coloro, che abitano ancora in queste città ci tengono al loro isolamento, pochi estranei, ai quali permettono di visitare la città, di solito sono accompagnati dalla scorta dei guardiani.

Nel mondo sempre più aperto e globalizzato tanti abbandonano le città chiuse, e probabilmente c’è un limite di tempo per quanto tali città potranno rimanere chiuse. Tuttavia, tante citta chiuse continuano a svolgere la loro funzione iniziale, sia produzione di plutonio, sia il rifornimento della flotta marina.

  1. Il massacro di Katyn.

Come anche nel caso dell’Holodomor del 1932 la negazione internazionale del massacro di Katyn merita il primo posto in questo elenco. Negli anni 40 gli agenti di NKVD hanno fucilato più di 22 000 dei prigionieri polacchi e li hanno seppelliti nelle fosse comuni. Secondo la versione ufficiale, i responsabili di questo massacro erano le truppe naziste. La verità è stata riconosciuta solo nel 1990. Per ora non c’è niente di nuovo, tuttavia l’occultamento del crimine è al primo posto dell’elenco perché non solo le forze dell’URSS ma anche quelle degli USA e della Gran Bretagna  hanno reso possibile l’occultamento del fatto della fucilazione di massa.

Winston Churchill in una conversazione non ufficiale confermò, che il massacro fu l’opera dei bolsheviki, i quali “possono essere molto crudeli”. Tuttavia, lui insistette affinché il governo polacco in esilio smettesse di avanzare le accuse, e censurasse la propria stampa. Churchill aiutò anche a impedire al Comitato internazionale di Croce Rossa di svolgere un’indagine indipendente. L’ambasciatore britannico in Polonia descrisse ciò come “l’utilizzo della buona reputazione dell’Inghilterra per occultare quello, che gli assassini hanno nascosto con l’aiuto degli aghi”. Neanche Franklin Roosevelt voleva che la colpa del massacro fosse di Stalin.

Le prove, che il governo degli USA conosceva i veri colpevoli del massacro di Katyn sono state occultate durante le audizioni parlamentari del 1952. Inoltre, l’unico governo, che raccontava la verità sul massacro era proprio il governo della Germania nazista. Anche questa è una frase che può essere letta raramente.

È facile criticare i leader dei paesi che hanno praticamente lasciato impuniti i criminali, però la Germania e poi il Giappone, furono i problemi più grandi, ciò significa, che delle volte si doveva prendere le decisioni molto complicate. L’Unione Sovietica con la sua superpotenza militare e industriale fu importante. “Il governo accusa in questi casi solo un nemico comune”, - scrisse Churchill.

Fonte: https://lifeinvest.com.ua/index.php/u-sviti/4155-10-samykh-bolshikh-sekretov-sovetskogo-soyuza

Traduzione di Dana Kuchmash