L’arco di Debal’tseve. Le truppe ucraine dopo 8 giorni di scontri hanno respinto con successo gli attacchi delle brigate russe

di Yuriy Butusov, redattore capo di Censor.net

L’analisi della situazione operativa del 2 febbraio.

La battaglia per Debal’tseve è la battaglia più agguerrita e massiccia per il momento di tutta la guerra russo-ucraina. Non è come Ilovaisk, né come Luhans’k, e neanche l’aeroporto di Donetsk. Sono le vere azioni manovrabili delle truppe meccanizzate moderne, l’interazione della ricognizione, della fanteria, dell’artiglieria e dei mezzi blindati, delle risorse della ricognizione radioelettrica e dell’artiglieria. L’esercito ucraino per la prima volta nella sua storia ha svolto un’operazione difensiva di successo su larga scala, e ha pienamente eseguito tutti i compiti. L’esercito dei mercenari russi ha tentato di distruggere tutta la difesa ucraina al Donbas e cambiare drasticamente il corso della guerra. Così oggi possiamo dire con sicurezza, che l’offensiva del nemico è stata respinta con successo. Il nemico non è riuscito ad abbattere la difesa delle nostre truppe, e durante i tentativi degli assalti delle nostre fortificazioni, coperte per bene dall’artiglieria, ha subito grosse perdite. In questo momento le operazioni attive nell’arco di Debal’tseve, per la prima volta in 8 giorni, sono state sospese.

L’accerchiamento, di quale a lungo scriveva e assicurava la bugiarda propaganda russa, si è rivelato un fake. La “Strada della vita” M-103 e Debal’tseve rimangono sotto il controllo dell’esercito ucraino.

Le parti svolgono la riorganizzazione, le truppe hanno una tregua. La strategia delle azioni in Russia e le previsioni dell’offensiva del nemico “Censor.net” ha analizzato dettagliatamente nell’articolo del 27 gennaio, tutto quello che ho scritto è stato confermato, perciò non mi soffermo sulla valutazione dell’inizio di offensiva, dei suoi motivi, delle forze del nemico, della direzione delle operazioni, chi ne ha voglia può leggere qui https://censor.net.ua/…/strategiya_putina_i_yanvarskoe_nastu…

Dunque, l’arco di Debal’tseve. Perché manteniamo questa zona?

È la piazza d’armi chiave per svolgere le operazioni contro Horlivka. Mentre Horlivka a sua volta è la chiave per Donetsk.

Quali sono le complicanze della difesa?

  1. La disponibilità di una sola linea di rifornimento, cioè la strada M-103 Artemivsk-Debal’tseve.
  2. L’impossibilità di assicurare la densità necessaria delle truppe lungo tutto il perimetro della piazza d’armi. Sul fronte così largo la resistenza combattiva delle truppe può essere garantita solo in presenza delle grosse riserve delle unità corazzate e meccanizzate.
  3. La superficie non molto grande, tutta la piazza d’armi è raggiungibile dall’artiglieria del nemico.

Cos’è successo nell’arco di Debal’tseve? Il corso di combattimento.

Il comando russo ha ammassato due raggruppamenti d’assalto lungo i fianchi dell’arco, e ha tentato con un attacco inatteso e potente di tagliare l’arco proprio alla sua base. Il nucleo del raggruppamento di Horlivka era la cosiddetta terza brigata, le brigate “Oplot” e “Kalmius”, mentre il nucleo del raggruppamento di Brianka è diventata la 4a brigata “GBR Batman”. Inoltre, nei combattimenti partecipano anche le forze principali della brigata “Prizrak”. Queste sono le migliori unità delle “RPD” e “RPL”. Durante gli scontri violenti tra 23 e 24 gennaio il nemico è riuscito ad irrompere nel villaggio Troitske e nel paesino Svitlodarsk, ciò ha minacciato la strada M-103. Evidentemente, lo scopo di queste azioni era accerchiare completamente il raggruppamento di Debal’tseve e uscire sulla stessa strada. Tuttavia il comando ucraino era preparato alle operazioni simili del nemico. Il contrattacco tempestivo della riserva corazzata ha permesso a respingere il nemico dal Troitske e stabilirsi dentro il villaggio. Contemporaneamente il nemico è stato cacciato anche da Svitlodarsk. Il nemico è stato respinto da tutti i punti base, inclusi da Chornukhyne, Ridkodub, Nykyshyno.

Il combattimento fin dall’inizio viene accompagnato da un’esasperazione mai vista durante la guerra russo-ucraina. Gli attacchi dei mercenari russi sono preceduti dai possenti bombardamenti con l’artiglieria, anche con l’uso degli obici pesanti, il nemico non risparmia le munizioni.

Bisogna sottolineare, che gli sforzi dei servizi speciali russi per assoldare i mercenari con l’esperienza combattiva, hanno portato alla formazione sul territorio occupato di una specie delle compagnie militari private. Le capacità combattive incrementate bruscamente e l’interazione delle bande dei mercenari, trasformate alle vere e proprie basi militari, è il risultato del trasferimento di una quantità significativa dei militari in “vacanza”. Le unità d’assalto il comando russo ha completato con i mercenari con l’esperienza combattiva, e la percentuale dei russi nelle unità professionali, in primis di quelle di carristi e di artiglieria, raggiunge il 80-90% del personale. Il ruolo importante nel respingimento degli attacchi hanno fatto le azioni efficienti dell’artiglieria ucraina e le fortificazioni costruite per bene. L’area abbastanza piccola della piazza d’armi permette al raggruppamento dell’artiglieria ucraina di svolgere i colpi massicci nei confronti di tutto il perimetro della linea di difesa. È stato proprio il fuoco efficiente nei confronti delle zone dell’ammassamento del nemico ad assicurare la resistenza combattiva della difesa. L’artiglieria è rifornita con le munizioni e esegue i comandi 24 ore su 24. Il fuoco massiccio di artiglieria e un elevato consumo di munizioni per colpire di sicuro i bersagli, il nostro esercito utilizza per la prima volta dall’inizio della guerra. Questo fattore, evidentemente, è stato sorprendente per il nemico. Il fallimento dell’attacco non ha costretto il comando russo a rinunciare alle intenzioni di prendere sotto il controllo la strada. Il nemico agisce in modo flessibile, cerca di conservare le capacità combattive dei propri gruppi d’assalto, scontrandosi con la resistenza organizzata del nemico si ritira e bombarda le nostre postazioni con l’artiglieria. Perciò le brigate dei mercenari russi, dopo essersi ritirati da Troitske e Svitlodarsk, hanno svolto la riorganizzazione e poi di nuovo hanno attaccato. Dopo aver valutato la forza di resistenza vicino alla “gola” dell’arco di Debal’tseve, il nemico ha colpito a sud da Troitske e Svitlodarsk.

Le forze principali si sono concentrate al fianco orientale di piazza d’armi. Il nemico ha tentato di presidiare una serie di altezze, che controllano la strada M103 tra Troitske e Debal’tseve.

Il nemico ha occupato il villaggio Sanzharivka, e poi sono scoppiati gli scontri violenti per l’altezza 307,9 e per il villaggio Krasnyi Pakhar. Le unità supplementari dell’artiglieria russa hanno rinforzato il nemico. Nel frattempo le unità della ricognizione di artiglieria russe hanno iniziato ad individuare le postazioni della nostra artiglieria semovente, dopodiché il nemico ha iniziato il fuoco di controbatteria. Contemporaneamente con lo spostamento della direzione del colpo lungo il fianco orientale, il nemico ha svolta una manovra analoga anche lungo il fianco occidentale. Non avendo le riserve dei mezzi corazzati a sufficienza, il comando ucraino non ha potuto controllare tutto il perimetro della difesa. Perciò svolgendo il colpo delle forze massicce svolto il 29 gennaio nei confronti di Vuhlehirsk il nemico ha avuto successo, mentre il comando ucraino è rimasto sorpreso. In seguito alle distrazioni delle nostre forze per rispingere gli attacchi delle squadre russe nelle altre direzioni, la città era coperta da una sola unità dei militari ucraini dal 13mo battaglione di Chernihiv (ex battaglione della difesa territoriale, che ora si chiama il battaglione di fanteria) e dalla compagnia speciale del Ministero degli interni da Volyn’ “Svitiaz’”. Nello svolgimento della difesa del posto di blocco all’uscita da Vuhlehirsk il reparto dei militari di Chernihiv ha dimostrato una competente resistenza al nemico. Tre carri armati russi sono stati distrutti, mentre il quarto ha irrotto sulle nostre postazioni, ha schiacciato un rifugio, però è stato annientato insieme all’equipaggio con i colpi di lanciagranate, ciò è stato confermato dai rapporti video dei russi. Tuttavia, le forze superiori del nemico sono riuscite ad occupare il posto di blocco. Sicuramente, in questo episodio bisogna indagare sulla responsabilità dei funzionari, del capo responsabile della difesa della città. La città di Vuhlehirsk non è stata preparata alla difesa, dentro la città non sono stati costruiti i punti base e le postazioni anticarro. Perciò il nemico ha scontrato all’inizio poca resistenza. Tuttavia, i nostri militari sono riusciti a mantenere il posto di blocco all’uscita dalla città. Una piccola guarnigione nella città ha iniziato a correggere il fuoco di artiglieria nei confronti delle unità frontali del nemico, perciò il raggruppamento di Horlivka non è riuscito a sviluppare il successo. A proposito, la compagnia “Svitiaz” nonostante numerose informazioni non è stata accerchiata a Vuhlehirsk. Loro sono rimasti per due giorni nascosti nella periferia nord della città, e dopo la verifica della via sicura del ritiro fuori dalla strada, i nostri militari hanno ripiegato.  

Nel frattempo per svolgere un contrattacco sono stati trasferiti le unità di riserva della Guardia Nazionale, quali interagendo con le unità carriste dell’esercito hanno attaccato con successo il nemico nelle periferie occidentali di Vuhlehirsk. Il comando ucraino deve agire in fretta. Perdendo sotti il controllo la città, bisognava bloccare il nemico con i contrattacchi, altrimenti le operazioni del raggruppamento di Horlivka erano imprevedibili. I combattenti della Guardia Nazionale del battaglione di Kulchytskyi e i carristi hanno attaccato all’improvviso senza preparazione. È stata una decisione importante e tempestiva. Non posso non sottolineare l’iniziativa del comandante del 25mo battaglione di fanteria “Kyivska Rus”, che dopo aver sentito dell’irruzione del nemico a Vuhlehirsk, da solo ha organizzato il gruppo per il contrattacco. Quando è arrivato l’ordine, i combattenti si sono lanciati nel combattimento senza aspettare. Il 25mo battaglione dimostra magnifiche qualità combattive, e non è assolutamente peggiore delle unità professionali. La velocità e determinazione dei contrattacchi delle unità ucraine ha fermato l’avanzamento del nemico. Questi attacchi hanno permesso al comando ucraino di svolgere la riorganizzazione e di limitare la possibile irruzione dalla zona di Vuhlehirsk nella direzione di Debal’tseve, la distanza tra quali è di soli 14 kilometri. Le periferie orientali della città si sono trasformati nel campo di battaglia. Il gruppo di ricognizione degli ucraini hanno attaccato il nemico nel centro di città. Durante la diretta, mentre lo speaker dei servizi speciali russi e il capo della “RPD”, Zakharchenko, faceva il richiamo ai soldati ucraini di arrendersi, e diceva, che Debal’tseve è accerchiata, il cecchino ucraino ha ferito uno dei guardiani del terrorista. I carristi ucraini hanno svolto i combattimenti contro i mezzi corazzati del nemico, che stavano cercando di uscire da Vuhlehirsk per avanzare verso Debal’tseve. E il nemico è stato fermato. Il 29 gennaio, dopo i bombardamenti massicci il nemico ha colpito i nostri nodi di resistenza. Sono state attaccate le postazioni lungo il fianco orientale dell’arco di Debal’tseve. Dopo che le nostre fortificazioni sono state danneggiate fortemente da parte di artiglieria pesante del nemico, le unità ucraine si sono ritirate da Nykyshyno. I combattimenti in questo villaggio sono durati 4 mesi ed erano particolarmente violenti. La decisioni di ritirarsi era giustificata, le nostre unità hanno presidiato una postazione nelle retrovie preparate precedentemente. L’informazione del parlamentare Taras Pastukh, che “Guardia Nazionale ha abbandonato Debal’tseve” ha suscitato le ulteriori voci di panico, tuttavia, in realtà il parlamentare ha osservato l’avanzamento dell’unità per un altro compito combattivo, perciò non c’era alcun motivo per il panico. Il 2 febbraio l’intensità dei combattimenti è diminuita bruscamente. Evidentemente, l’offensiva del nemico all’arco di Debal’tseve si è sgonfiata. Si è creata un’altra pausa.

Perché il nemico ha interrotto l’offensiva? La demoralizzazione dei mercenari russi delle “RPD” e “RPL”.

Per la prima volta dall’inizio della guerra il comando russo ha riconosciuto numerose perdite, che praticamente hanno portato alla sospensione dell’offensiva. Il capo di uno dei più grandi punti di reclutamento dei terroristi a San Pietroburgo, il russo Alexander Zhuchkovkiy, ha commentato così i risultati dell’offensiva del nemico: “io sono molto contento per i nostri successi nella zona di Debal’tseve. Però ora l’umore è cupo. Noi subiamo grosse perdite. Abbiamo perso tanti combattenti nella zona di Pisky-Avdiivka, e in seguito abbiamo persino ripiegato dalle postazioni presidiate precedentemente. E durante l’accerchiamento di Debal’tseve abbiamo già seppellito talmente tanti, che qualsiasi cedimento delle postazioni oppure una tregua con le condizioni poco vantaggiose per noi, diventa moralmente inaccettabile”. Chiaramente, il nemico è demoralizzato. Ciò è stato confermato anche durante il disfacimento di un grande incolonnamento della quarta brigata “Batman” nei pressi di Debal’tseve nella giornata del 1 febbraio. Secondo le comunicazioni di “Granit”, uno dei comandanti da campo della quarta brigata, rilasciando un’intervista ai blogger russi, che gestiscono i gruppi dei terroristi nei social network, ha dichiarato, che l’incolonnamento composto da una grande quantità dei carri armati, i mezzi e la fanteria del nemico hanno lasciato Almazne ed è caduto in un’imboscata dell’esercito ucraino nella zona di Hannivka. Il mercenario russo ha raccontato, che il capo della ricognizione della brigata “Batman”, infuriato dalle perdite spaventose, è arrivato al punto di comando e ha gambizzato il comandante della brigata con il soprannome  “Almaz”. “Almaz”, gravemente ferito, è stato portato a Mosca. L’artigliere della terza brigata di Horlivka dei mercenari russi nella ”RPD” Yevgeniy Kryzhyn ha scritto nel suo blog: “Ecco le notizie brutte… le perdite della terza brigata nei pressi di Vuhlehirsk sono abbastanza serie. Principalmente sono i ragazzi senza esperienza, che hanno partecipato alla loro prima e ultima battaglia. Una cifra precisa per ora non posso dire, sarà circa 300 uomini nostri e più di 1000 ucropy (ucraini)”.

Ovviamente, le nostre perdite reali durante i combattimenti per Vuhlehirsk non sono un migliaio. La quantità dei nostri combattenti in quella zona e inferiore a 1000 uomini. Ma ci interessa la registrazione da parte del nemico delle loro perdite. Le perdite dell’esercito e della Guardia Nazionale nei combattimenti per Vuhlehirsk in realtà sono 10 volte più basse del numero di perdite del nemico.

Tuttavia, i combattimenti feroci e i bombardamenti potenti dell’artiglieria si svolgevano anche nella altre zone del fronte. Purtroppo, abbiamo subito perdite in tutti punti base. L’artiglieria russa bombardava molto fortemente.

In 8 giorni di offensiva su larga scala del fronte il nemico è riuscito a catturare minimo 11 nostri combattenti. Una quantità così bassa dei prigionieri dimostra, che non c’è stata alcuna rottura della difesa. E le nostre unità in generale hanno combattuto e si sono ritirati nelle determinate zone in modo organizzato.

Il riassunto intermedio della battaglia nell’arco di Debal’tseve del 02 febbraio 2015.

L’offensiva del nemico non ha portato i risultati decisivi, perché si è trasformata nella pressione nei confronti delle postazioni fortificate, che a loro volta interagivano bene con l’artiglieria. Il nemico non è riuscito a rompere la difesa del nostro esercito. Però, la piazza d’armi di Debal’tseve è stretta tra le truppe del nemico lungo tutto il perimetro. I combattimenti continuano.

Questa notte per la prima volta negli ultimi 8 giorni non era la notte di crisi, ed è stata abbastanza tranquilla (tranquilla significa meno bombardamenti, non un silenzio totale). Le nostre truppe hanno eseguito il loro compito combattivo nelle condizioni molto complicate, nei combattimenti con il nemico motivato per bene, preparato professionalmente, che ha ammassato una quantità enorme dei mezzi da combattimento e quelli corazzati.

Il comando russo possedeva una piena iniziativa tattica e una libertà di manovra, e in una serie dei punti è riuscito a raggiungere la superiorità numerica.

Noi abbiamo perso i nostri punti base a Nykyshyno, ma ciò non ha danneggiato l’integrità della nostra difesa, perché le postazioni vicine sono state mantenute in modo sicuro. I nostri hanno resistito a Ridkodub, Chornukhyne, e controllano la collina Hostra Mohula, altezza di cui è di 331 metri.

Tuttavia, dobbiamo riconoscere, che il nemico si è incuneato pericolosamente nella zona di villaggio Krasnyi Pakhar, nei pressi di Troitske, nella zona dell’altezza 307,9 nei pressi di Sanzharivka, per cui rimane una certa minaccia alla strada M103. È stata persa una parte considerevole di Vuhlehirsk, che potrà svolgere il ruolo di piazza d’armi per un avanzamento pericoloso verso Debal’tseve.

Le postazioni a Ridkodub devono essere rinforzate, ciò riguarda anche tutto il fianco orientale della piazza d’armi.

Tanti esagerano il pericolo della perdita di Debal’tseve, parlano dei gruppi di ricognizione russi in città. Invece, questo pericolo era più reale durante tutto il periodo di “tregua”, perché il nemico controllava e continua a controllare l’altezza 332 che sorge sopra a Debal’tseve, perciò difendere le periferie est e i dintorni di 8 Marzo per noi non è tatticamente vantaggioso.

Perciò i gruppi ricognitivi del nemico ogni tanto si vedono in giro, ma i nostri combattono e li fermano. L’irruzione delle forze massicce del nemico a Debal’tseve per il momento è impossibile, finché i nostri soldati presiedono per bene i punti base a Chornukhyne.

Bisogna dire, che in tanti casi il comando ucraino del settore “S” ha agito professionalmente e tempestivamente, cercando di reagire in fretta, tuttavia una serie delle decisioni sono state programmate male, oppure prese un po’ in ritardo. È un problema non solo del comando nel settore, ma anche dello Stato Maggiore, e dei comandanti concreti delle unità.

Non possiamo permetterci di rilassarci. Il nemico non è stato sconfitto, esso si lecca le ferite e svolge la riorganizzazione. La situazione pericolosa nell’arco di Debal’tseve continua a persistere. I nuovi colpi possono scoppiare da un momento all’altro.

Le azioni di guerra hanno evidenziato una serie di problemi, che devono essere risolti più in fretta possibile. Alcuni comandanti hanno dimostrato la loro incompetenza. In una serie dei casi il nemico è stato fermato grazie agli atti eroici, invece di quelli professionali. Noi abbiamo resistito sotto i colpi, ma la guerra continua e il nemico non smette di tentare i punti deboli del nostro fronte.

Il comando ucraino deve svolgere le misure urgenti per la rotazione delle unità, il trasferimento delle riserve, la fortificazione delle postazioni. Bisogna prendere le decisioni riguardo al personale. Sottolineo nuovamente, che la situazione rimane estremamente pericolosa.

Noi dobbiamo fare non solo i passi tattici, ma dobbiamo anche prendere le decisioni strategiche globali.

Dopo questa prova difficile l’Ucraina è diventata molto più forte. È impossibile valutare con le parole, quanto è cresciuto il livello professionale dell’esercito della Guardia Nazionale durante questa battaglia. È difficile descrivere l’ammirazione della durevolezza e eroicità dei nostri soldati. Loro sono i veri Eroi. Mi inchino davanti a voi, ragazzi.

Traduzione di Dana Kuchmash